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Lavora 58 ore la settimana invece di 39, lavoratore agricolo risarcito dal Tribunale

trattore campo agricoltura

TORINO La Corte d’appello di Torino ha condannato un’azienda del Cuneese a risarcire con 50mila euro un lavoratore agricolo che si era rivolto alla giustizia lamentando di essere vittima di una situazione di sfruttamento.

Denis Vayr, segretario generale di Flai Cgil Piemonte, parla di «vittoria epocale» e di sentenza che «crea un precedente storico specialmente dopo gli ultimi spaventosi fatti di cronaca di quest’estate che hanno riguardato il territorio cuneese».

Il lavoratore aveva prestato servizio nell’azienda per sei anni e mezzo (da fine 2011 a inizio 2018). Il suo caso è stato seguito dalla Cgil di Mondovì con il supporto legale degli avvocati dello studio Bertone-Manfredi.

«C’erano – spiega il sindacato – alcune difformità molto gravi tra il contratto siglato e le reali condizioni lavorative: l’operatore, che era stato inquadrato con orario di lavoro di sole 39 ore settimanali, era invece costretto a un orario di ben 58 ore su 7 giorni (fatti salvi gli ultimissimi mesi successivi al decesso del datore di lavoro); ben 19 ore, quindi, oltre l’orario di inquadramento previsto inizialmente. Oltre sei anni di condizioni lavorative inaccettabili, specialmente se si pensa che il lavoratore operava 7 giorni su 7, incluse 4 ore nella giornata domenicale».

«Una sentenza importante – dichiara Loredana Sasia, Segretaria generale della Flai Cgil Cuneo – che dimostra come il coraggio di denunciare ogni forma di sfruttamento , dal lavoro grigio al lavoro nero all’intermediazione di manodopera in un settore come quello agricolo e quello vitivinicolo, paga. Ciò che è emerso rappresenta le tante situazioni che la Flai Cgil di Cuneo continua a denunciare e sulle quali è importante apportare interventi e controlli più diffusi per sradicare il fenomeno».

Ansa

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