
AMBIENTE Bombe d’acqua, fiumi straripanti, tempeste e grandine. Il clima impazzito è una costante con cui bisogna fare i conti, con interventi d’urgenza, programmi e strategie di adattamento ai cambiamenti. Questa è la politica della Regione Piemonte che emerge dalla Relazione sullo stato dell’ambiente 2024 appena presentata da Arpa. Il documento, redatto dall’Agenzia regionale per l’ambiente, mira infatti a legare i dati, frutto di un monitoraggio continuo da circa un milione di fonti, con i progetti di prevenzione a lungo termine.
Ha evidenziato l’assessore Matteo Marnati, durante l’evento a Torino: «I continui bollettini di emergenza ci gettano nell’apprensione, perché sono i segnali di un sistema territoriale fragile. Né ci vengono più in aiuto i dati storici, perché purtroppo l’asta degli eventi imprevisti e violenti si alza sempre di più. L’unica strada è quella della programmazione: sono emblematici in questo senso i piani per il miglioramento della qualità dell’acqua, che stanno ottenendo incoraggianti risultati, con una classificazione da eccellente a buono sull’80 per cento dei nostri fiumi, laghi e bacini».
Il documento di Arpa analizza il livello di benessere di terra, aria, acqua e clima sul territorio regionale, restituendo l’immagine di una natura in difficoltà, ma anche di alcuni miglioramenti tangibili rispetto al passato. Difficile dire se si tratti di fuochi di paglia, luci fioche oppure di consistenti traguardi raggiunti con anni di fatica e campagne di sensibilizzazione. Ma noi vogliamo provare a pensare positivo.
Per quanto riguarda gli eventi climatici estremi, nel 2023 Arpa ha emesso 365 bollettini, uno al giorno. Nella sola area del Tanaro sono state 41 le allerte gialle tra valanghe, neve, temporali, rischi idraulici e idrogeologici. A queste si aggiungono alcuni avvisi di attenzione arancioni e rossi, di gravità cioè superiore. In provincia di Cuneo il solo evento temporalesco del luglio 2023 ha danneggiato le colture per quasi trenta milioni di euro.
Affiora l’immagine chiara di un clima tumultuoso e inquieto. Non si tratta di episodi circoscritti, ma di processi patologici in grado di creare molto danno economico e anche problemi alla salute delle persone. Ovviamente il Piemonte non è isolato, ma inserito nel quadro geografico del Settentrione d’Italia, che a sua volta risente dei movimenti del continente europeo e del mondo intero.
Commenta il direttore del- l’Arpa Secondo Barbero: «Le interazioni tra fenomeni atmosferici e organismo umano», in particolare il microclima dell’ambiente di vita, inteso come combinazione di temperatura, umidità e velocità dell’aria, «influiscono sui meccanismi di termoregolazione dell’uomo e quindi sul suo benessere. In situazioni estreme l’effetto del microclima può impattare su diversi apparati vitali come i sistemi cardiocircolatorio, polmonare, nervoso e ormonale. Inoltre, diversi studi hanno evidenziato che la risposta può essere differente per le varie fasce di popolazione. Per esempio, i soggetti fragili, identificabili attraverso caratteristiche di vulnerabilità ambientale, clinica e socioeconomica, rispondono in modo differente».
Gli aspetti sociali e ambientali, quelli biologici e quelli contestuali si uniscono dunque in un’unica trama di elementi interdipendenti ma correlati, di cui si sta prendendo coscienza.
Roberto Aria
