
L’ITINERARIO Se si parla di trasporti sostenibili il treno è uno dei principali rappresentanti della categoria. Viaggiando tutti insieme si riduce l’uso di carburante pro capite e, se le linee sono elettrificate, l’inquinamento si riduce ulteriormente. A proporre un connubio originale tra escursioni e vagoni sono le Edizioni del capricorno con la guida A piedi e con il treno tra Langhe e Monferrato. L’autore è Diego Vaschetto, laureato in geologia all’Università di Torino.
In circa 160 pagine sono proposti dodici itinerari, tutti sotto i venti chilometri, tra le colline del basso Piemonte servite dalle ferrovie. La particolarità è data dal poter scendere a una stazione e risalire in un’altra, per aprire una parentesi in un viaggio più lungo o prendersi una pausa con una gita fuori porta. Caratteristica dell’opera di Vaschetto è fornire, oltre alle descrizioni degli itinerari, indicazioni di tipo tecnico, storico, geografico e geologico.
Un percorso attraverso il Roero

Il primo percorso tocca il Roero. Dalla stazione di Pocapaglia si arriva alla fermata di Bandito. L’attrazione principale è costituita dalle rocche del Roero, che nella zona dell’Eremita si mostrano in tutto il loro splendore.
Usufruendo della stessa tratta ferroviaria, da Santa Vittoria si può arrivare ad Alba, costeggiando il Tanaro. Per chi ancora non la conoscesse, merita una sosta la spiaggia dei cristalli nel Comune di Verduno.
Fino a settembre la linea Alba-Asti sarà interessata da lavori, ma percorrendo il tragitto proposto, tra Alba e Neive, si potrà comunque ammirare l’opera ingegneristica ottocentesca rappresentata dalla ferrovia stessa. In mezzo a un mare di vigneti, le colline sono perforate da quattro gallerie: di queste, la maggiore è la Ghersi, di quasi un chilometro.
Da Neive a Santo Stefano Belbo, tra vigneti e paesaggi fenogliani e pavesiani, si incrocerà, a Valdivilla, il monumento dedicato al comandante Giovanni Pinin Balbo e ai caduti partigiani della II divisione autonoma Langhe.
Sempre da Neive si può arrivare a Castagnole, ammirando il bosco che si riappropria dei binari dismessi della linea ottocentesca. Sempre lungo le colline del Tanaro e la vecchia ferrovia si arriva alla tappa successiva: da Castagnole delle Lanze a Motta di Costigliole.
Gli altri percorsi
Vaschetto cambia zona e tratta ferroviaria per i percorsi successivi: siamo attorno al lungo ramo che va da Alessandria a Genova passando da Asti e da Acqui Terme. Si va da Alice Bel Colle a Mombaruzzo, da Acqui a Strevi e da Terzo a Rocchetta Palafea. Terre di grandi vini, compresi il Moscato e il Brachetto, con l’elegante cittadina termale in cui spiccano la fontana della Bollente, il bel centro storico e i resti dell’acquedotto Romano.
Ancora lungo la linea per Genova, l’autore propone un percorso da Molare (Alessandria), a Rossiglione (Genova). Ora il paesaggio è tipico dell’Appennino ligure. Brullo e spoglio, a tratti o popolato da castagneti e pinete. Da Piana Crixia a Spigno Monferrato, seguendo la linea per San Giuseppe di Cairo tra i bianchi calanchi delle ultime propaggini langarole, il protagonista è il fungo di Piana Crixia, formazione nei pressi della Bormida alta una quindicina di metri, con un grosso masso di roccia ofiolitica come cappello e una colonna di conglomerato come gambo.
Infine, si conclude con il tratto tra Moncalieri a Chieri. Qui sarà possibile scoprire il fascino dell’incontaminata e signorile collina torinese.
Davide Barile
