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Addio solitudine: all’Ottolenghi bambini e anziani si incontrano

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LA PROPOSTA In un tempo storico in cui la terza età sovente combacia con la parola solitudine, gli incontri tra generazioni diverse possono aprire al dialogo, alla creatività e pure alla speranza.

È in questa prospettiva che gli ospiti della residenza per anziani albese Arturo Benvenuto Ottolenghi di corso Asti, negli scorsi giorni hanno incontrato gli alunni della scuola dell’infanzia Nostra Signora del Suffragio di Mussotto e i ragazzi della scuola secondaria di primo grado del centro educativo territoriale don Milani, entrambi gestiti dalla cooperativa sociale Progetto Emmaus. L’iniziativa, appena inaugurata con la visita dei più piccoli agli ospiti della struttura, proseguirà durante l’anno scolastico in corso.

«Il progetto dal titolo “Ciao nonni” nasce, da un lato, dal desiderio di valorizzare i saperi, la cultura e le storie delle persone anziane, dall’altro dalla volontà di consentire ai bambini e ai giovani di relazionarsi con nonni e nonne da cui imparare nuove cose e i saperi di una volta. Il tutto avverrà attraverso numerose attività: racconti, interviste, musica, disegni e tanto altro», spiega Doriana Cencio, responsabile dell’area minori della cooperativa.

Addio solitudine: all’Ottolenghi bambini e anziani si incontrano

L’intento è quello di promuovere l’invecchiamento attivo della popolazione anziana, favorendo la partecipazione sociale della terza età, riducendo l’isolamento e la passività e stimolando la crescita emotiva e sociale.

Queste operazioni si inseriscono in un contesto, quello delle case di riposo, che è stato messo a dura prova dal periodo pandemico.

Spiega il vicedirettore della casa di riposo Ottolenghi, Max Vullo: «Quando gli anziani interagiscono e stabiliscono connessioni personali con le generazioni più giovani, i benefici per tutte le parti coinvolte possono essere illimitati. Lo scambio intergenerazionale offre anche agli anziani l’opportunità di conoscere nuove tecnologie e tendenze, e sperimentare la sensazione di vedere il mondo attraverso una prospettiva differente».

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Prosegue: «Uno dei principali vantaggi per i giovani è l’acquisizione di nuove conoscenze derivanti dall’interazione con un’altra generazione. Gli anziani possono fornire una prospettiva inedita sugli eventi attuali e offrire lezioni di vita grazie alla loro esperienza acquisita nel corso degli anni. Non dimentichiamo che gli attuali ospiti dell’istituto hanno vissuto in momenti storici molto significativi. Lo scambio intergenerazionale che favoriamo attraverso il progetto, consente ai nostri anziani di conoscere le dinamiche del presente e di rimanere in contatto e al passo con la cultura di oggi».

 Matteo Viberti

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