
PRATO NEVOSO Sfidando la pioggia battente di giovedì 3 ottobre Confagricoltura Cuneo ha accompagnato il rientro a valle delle mandrie. «Da sette anni ci ritroviamo in tanti a questo evento, non solo per vivere insieme un momento di festa in chiusura della stagione estiva sulle nostre montagne, ma anche per fare il punto sulle tante difficoltà di chi vive e lavora in alta quota», dice il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, a margine della settima edizione di Caluma el vache.
«Dobbiamo aggiungere purtroppo una nuova emergenza sanitaria che interessa la zootecnia del nostro territorio: ossia la blue tongue, che colpisce soprattutto gli ovicaprini. Sono in arrivo i primi vaccini, ma occorre gestirli con oculatezza per arginare tempestivamente i danni che sta provocando al settore. Altra questione importante è il declassamento del lupo da specie “rigorosamente protetta” a “protetta” da parte del Consiglio Ue, aprendo così a una gestione più flessibile del suo contenimento sul territorio da parte degli Stati membri».
Protagonista della giornata è la mandria della famiglia di Stefano Bottero scesa dall’alpeggio Pianformazza.
«Sullo sfondo della nostra iniziativa di promozione della transumanza, continua purtroppo a esserci il difficile momento attraversato dalla razza Piemontese in un mercato che non solo non garantisce reddittività, ma mette a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende – dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio –. Anche per questo riteniamo eccessive e insostenibili nei costi le misure a carico degli allevatori previste dal piano di qualità dell’aria che rischiano di mettere ancor più in ginocchio parecchie stalle. Servono coesione e sinergia tra tutti gli attori della filiera per superare il complicato periodo vissuto dagli allevatori, cercando vie di uscita condivise per il rilancio. Parallelamente, è fondamentale far capire al consumatore che la razza Piemontese è allevata in modo sostenibile e all’avanguardia, oltre ad avere una carne di assoluta qualità̀a livello organolettico. Ricordiamo, infine, numerose altre criticità per chi lavora in montagna: dalla difficile convivenza tra chi fa impresa e la fauna selvatica, ormai fuori controllo, alla burocrazia eccessiva aggravata dal digital divide di questi territori montani e alle complicazioni di viabilità e trasporto. Ringrazio quindi tutti i politici e le istituzioni che hanno voluto esserci per dare un segno di vicinanza a chi vive e lavora nelle terre alte».
Dopo la benedizione della mandria e di tutti presenti da parte di don Adriano Preve e gli interventi di rito, sono stati premiati i malgari Stefano Bottero di Frabosa Soprana (Cioca 2024) e Mario Vinai di Rocca de’ Baldi (Cioca d’or 2024) per la loro dedizione all’allevamento e alla montagna, e per essere sempre stati un punto di riferimento per gli altri malgari. La mattinata si è conclusa con un momento conviviale presso la tensostruttura, allestita per l’evento in prossimità della baita bar Ski grill.
