
PALAZZO CONGRESSI Inizia una nuova stagione di incontri organizzati dall’associazione In.differenti, fondata ad aprile 2023 da sette ventenni albesi: Alessandro Damonte, Francesco Revello, Camilla Olivero, Giacomo Manera, Lucia Monchiero, Francesco Robaldo ed Elena Battaglino. Il loro nome deriva dalla frase «odio gli indifferenti», scritta da Antonio Gramsci su La città futura nel 1917.
Ogni mese sarà proposto un tema diverso: per il primo appuntamento sono stati scelti la mafia e il caporalato. A parlarne, sabato 26 ottobre alle 15 a palazzo Mostre e congressi, sarà don Luigi Ciotti. Il sacerdote, nato a Pieve di Cadore (Belluno) nel 1945, vive a Torino dall’età di cinque anni. Negli anni Settanta ha fondato il gruppo Abele, sorto per supportare i giovani nel percorso di uscita dalla tossicodipendenza.
La sua attività contro ogni tipo di mafia inizia dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. Nel 1992 fonda il mensile Narcomafie e, nel 1995, il coordinamento di Libera. Oggi il sodalizio è presente in maniera capillare nella Penisola con 288 presidi locali e coordina 1.600 organizzazioni nazionali e internazionali.
Spiegano gli organizzatori: «Il nostro obiettivo è sensibilizzare e rafforzare il senso di responsabilità civica della comunità. Reputiamo significativo concentrarci e sottolineare anche quanto avviene sul nostro territorio, ponendo particolare attenzione al fenomeno del caporalato. Vogliamo parlare delle situazioni di sfruttamento in cui si ritrovano i lavoratori stagionali, molte volte migranti irregolari, che spesso sembrano invisibili alle istituzioni».
Contattare don Ciotti «è stato difficile e ci hanno aiutati gli amici delle sezioni cuneese e astigiana di Libera. Nelle nostre attività ci fornisce supporto anche la fondazione Ugo Cerrato. Al sacerdote porremo alcuni interrogativi pur sapendo, da come ci hanno riferito, che solitamente parla a cascata. Non sappiamo cosa uscirà dall’incontro, ma di sicuro sarà in grado di arricchire le coscienze di tutti coloro che parteciperanno».
I temi proposti da In.differenti «li stabiliamo durante le nostre riunioni. Per chi ha piacere di seguirci, abbiamo una newsletter periodica. A novembre vorremmo parlare del conflitto tra Israele e i palestinesi, poi a dicembre, con l’associazione Alec, organizzeremo la mostra fotografica di Edo Prando dedicata alla segregazione dei lituani sotto l’Unione Sovietica. Per il prossimo anno, il 2025, vogliamo parlare di legalizzazione, informazione e giornalismo, oltre che di aborto e immigrazioni».
Davide Barile
