Ultime notizie

Cassa integrazione in corso Asti. La crisi dell’auto tocca la Tcn vehicles

La procedura riguarda la Tcn vehicles e riguarda i mesi di ottobre e novembre, al cinquanta per cento; i lavoratori sono circa 180

Eurostampa e l’albese Tcn sono due imprese vincenti
Una vista dall’alto dello stabilimento albese della Tcn group di cui fa parte la premiata Vehicles division.

ALBA La crisi dell’auto, con il crollo di Stellantis, tocca anche la provincia di Cuneo. A livello nazionale, gli ultimi numeri diffusi da Fim Cisl (Federazione italiana metalmeccanici) segnano un ulteriore calo: in Italia, nei primi nove mesi del 2024, la produzione è stata di 387.600 unità, il 31,7 per cento in meno rispetto allo scorso anno. La flessione riguarda sia le auto che i veicoli commerciali.

Non è difficile immaginare le ragioni alla base del drastico calo dei volumi che ha portato anche la Tcn vehicles division a ricorrere alla cassa integrazione ordinaria. Il gruppo dell’ex Bianco, il cui quartier generale è in corso Asti ad Alba, è formato da nove aziende. La Vehicles, circa 180 dipendenti, è specializzata nella lavorazione meccanica e nel-
l’assemblaggio di componenti in alluminio proprio per il settore auto e moto.

Le parole dell’azienda 

«La procedura è limitata a nove settimane, al 50 per cento, per i mesi di ottobre e novembre», spiega l’amministratore delegato Andrea Zanini. «Stiamo affrontando questo momento in modo programmato e sulla base dell’accordo con i dipendenti e con il sindacato».

Prosegue l’amministratore delegato: «È molto importante precisare che, nel nostro caso, la cassa integrazione è funzionale al superamento di una contingenza specifica che attiene alla divisione veicoli e non deve fare pensare a criticità di ampia portata. L’obiettivo è ripartire con volumi importanti appena possibile: i nuovi progetti sono tanti e gli investimenti adeguati alle nuove richieste di mercato. Contiamo nella ripresa già a partire dal mese di gennaio».

Riguardo alle motivazioni, Zanini scende nel dettaglio: «Oltre alla sofferenza del comparto automotive – è sufficiente seguire le quotazioni di Stellantis per rendersene conto –, incide in senso negativo anche lo scenario geopolitico internazionale. Non dobbiamo dimenticarci che ottobre e novembre sono sempre critici per l’industria, il momento in cui si alleggeriscono le scorte».

La parola ai sindacati

A intervenire è anche Maria Grazia Lusetti, che segue la Tcn vehicles come Fiom Cgil: «Per ora, la cassa integrazione riguarda solo questa divisione. L’ex Bianco, a livello generale, non presenta problematiche. La procedura è stata necessaria alla luce di un calo drastico degli ordinativi, piuttosto improvviso e legato di certo alla crisi del settore. La cassa integrazione, in particolare, riguarderà il notturno e anche gli interinali, che sono stati mantenuti. Tra questi ultimi, però, non sono stati rinnovati i contratti che erano in scadenza».

Nella zona dell’Albese, sempre per l’automotive, Gazzetta d’Alba aveva già dato notizia a settembre delle problematiche dell’azienda Dana, a Sommariva Perno.

Se si torna al gruppo di corso Asti, ne parla anche Massimo Mana, della Fim Cisl: «Non siamo presenti come rappresentanza sindacale alla Vehicles, ma nella Bianco, attiva nello stesso settore. Si registra anche in questo caso un calo degli ordinativi, ma non così drastico da ricorrere alla cassa integrazione: il quadro va comunque monitorato con attenzione».

 Beppe Malò e Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba