
ALBA Il bilancio dei controlli fatti durante la vendemmia da parte dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Cuneo e dai Carabinieri del Nil, in sinergia con i militari in servizio sul territorio, riporta 88 aziende ispezionate con il riscontro di infrazioni in 54 di esse; il tasso di irregolarità del 61% circa.
Le principali irregolarità riguardano il lavoro nero, riscontrato per 48 persone e, 10 di essere, sono stranieri privi di permesso di soggiorno per motivi di lavoro; inoltre un caso riguarda un minore straniero occupato in età non lavorativa.
A ciò è seguita la notifica di 20 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per lavoro nero e per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
«Nel periodo autunnale si registrano notevoli incrementi nell’occupazione, soprattutto straniera nelle attività di raccolta dell’uva», spiega una nota dell’Ispettorato territoriale del lavoro. «Grazie ad “Alt caporalato Due” il pluriennale progetto promosso dall’Ispettorato nazionale del lavoro molte ispezioni sono state condotte unitamente a mediatori culturali dell’Oim (l’organizzazione internazionale per le migrazioni). Tale approccio multi-agenzia ha consentito di ottenere importanti risultati nella lotta al lavoro irregolare e nella emersione di casi di caporalato nella provincia di Cuneo».
Controllati anche i contratti di appalto per il lavoro agricolo
Un capitolo a parte merita il tema della genuinità degli appalti nel settore agricolo, nell’area delle Langhe e Roero e del Saluzzese è diffusa la pratica della esternalizzazione di attività: i casi di caporalato deferiti anche quest’anno all’autorità giudiziaria hanno riguardato quasi esclusivamente situazioni determinate da contoterzisti. Ma anche quando non si è arrivati a tale estremo sono stati riscontrati casi di intermediazione di manodopera (sono infatti 7 i casi di contestazione di illiceità dell’appalto) o anche solo di mancato controllo della idoneità tecnico professionale dell’appaltatore.
