
ASTI Si fa sempre più acceso il dibattito riguardante l’aumento delle accise sui carburanti, dopo che, nei giorni scorsi, è sopraggiunta la minaccia di un allineamento al rialzo di queste ultime. A seguito delle proteste dei cittadini e delle associazioni dei consumatori, il ministro dell’economia ha chiarito che l’allineamento ipotizzato non dovrebbe essere al rialzo e che, «l’intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due».
Federconsumatori stima 67 euro all’anno in più per chi ha un diesel
Alla luce di tale scenario, l’Onf (Osservatorio nazionale federconsumatori) ha aggiornato i conti per le famiglie, stimando gli effetti sulla spesa per due pieni a settimana. A intervenire sul tema è Federconsumatori Piemonte, che spiega: «Ipotizzando una diminuzione di circa 6 centesimi al litro dell’accisa sulla benzina, il prezzo finale scenderebbe di circa 7 centesimi, con un risparmio per un’auto di 84 euro all’anno. Per quanto riguarda il gasolio, con un aumento di 6 centesimi al litro della relativa accisa, il prezzo finale salirebbe di 7, con un aggravio annuale di circa 67 euro. A pesare sulle tasche delle famiglie, non sono solo i costi del rifornimento di carburante: in un Paese dove oltre l’84% dei beni è trasportato su gomma, una crescita di questa portata del costo del gasolio comporterebbe aggravi sui prezzi dei prodotti di largo consumo di almeno 68 euro all’anno per famiglia. Quindi, a conti fatti, chi ha un’auto a benzina risparmierebbe circa 16 euro, chi ce l’ha a gasolio subirebbe un rincaro di circa 135 euro e chi non possiede un’automobile avrebbe comunque un aggravio di circa 68 euro (i costi espressi si riferiscono alla spesa annua per una famiglia)».
Secondo Federconsumatori, si tratta di «una misura che, in ogni caso, colpirebbe i cittadini in maniera indiretta, alimentando un nuovo rialzo dei prezzi. Una riforma sulle accise dovrebbe, semmai, prevedere un riordino complessivo del sistema di tassazione, sulle bollette come sui carburanti, eliminando voci obsolete, ridimensionando o eliminando le agevolazioni dannose per l’ambiente (e rispondendo così anche alle giuste richieste che provengono dall’Europa)».
Federconsumatori incalza: «Non si capisce, in tal senso, perché le accise sui carburanti in Italia siano tra le più elevate d’Europa (circa 17 centesimi in più rispetto alla media Ue + Uk). Oltre a ciò, sarebbe necessario e urgente effettuare lo scorporo delle accise dal conteggio dell’Iva, che da sempre sosteniamo sia un’ingiusta e insopportabile applicazione della tassa sulla tassa».
Federconsumatori conclude: «Se davvero si vuole andare nella direzione di un allineamento, ci sarebbe ampio margine per una riduzione delle accise sulla benzina, equiparandole a quelle sul diesel (senza dimenticare che i consumi annui di quest’ultimo ammontano a oltre il doppio rispetto quelli della benzina e perciò le ripercussioni per le casse dello Stato sarebbero ben sostenibili)».
Manuela Zoccola
