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La tangenziale è tutta buche e rattoppi, ma non ci sono i soldi per asfaltate (L’INTERVISTA)

Il presidente della Provincia, Luca Robaldo, interviene sul tema senza reticenze.

La tangenziale è tutta buche e rattoppi, ma non ci sono i soldi per asfaltate (L'INTERVISTA)
Foto Vacchetto

ALBA Svuotate di risorse, personale e funzioni dopo la legge Delrio del 2014, le Province continuano a mantenere deleghe su settori fondamentali, come la viabilità e le scuole. I crucci principali per Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo e sindaco di Mondovì, nascono proprio dalla gestione e dall’asfaltatura delle strade.

«Possiamo procedere con le bitumature attraverso i fondi previsti dagli appositi decreti. Il Governo li emette di anno in anno e di solito arrivavano suddivisi in due rate, per un totale di circa 7,5 milioni di euro. Per il 2025 era stato annunciato che ne sarebbe arrivata solo una, un vero dramma. E, per peggiorare lo scenario, pare che il contributo sarà ridotto a 2 milioni», esordisce da subito.

Se si considera che servono circa 80mila euro per asfaltare un chilometro, è evidente la grave insufficienza delle risorse. Dopo un appello dell’Unione delle Province italiane, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sembra aver compreso la situazione.

Presidente, gli stanziamenti per gli asfalti sono uguali per tutte le Province?

«Funziona così: il Governo mette a disposizione una certa somma e la divide per il numero di Province. Il calcolo è molto più semplice da effettuare, ma enti come il nostro ci rimettono parecchio. Siamo al terzo posto in Italia per numero di strade: ne abbiamo circa 3.200 chilometri. Altre ne hanno molte di meno. In diverse occasioni, su questo punto, abbiamo sollecitato un contributo maggiore. Ma per le pressioni delle piccole realtà, credo che purtroppo la situazione non cambierà».

Se guardiamo ad Alba, il tratto di tangenziale ancora in capo alla Provincia presenta buche e asfalto dissestato: se per l’Asti-Cuneo si dovrà ancora attendere, chi si occuperà della manutenzione nel frattempo?

«Alla Provincia compete il tratto da Alba est al nuovo innesto per Roddi. Al momento, sono in corso valutazioni tecniche e riflessioni necessarie per il passaggio delle competenze. Detto questo, il ponte Caduti di Nassiriya preoccupa parecchio. Le segnalazioni, arrivate anche al vostro giornale, sono numerose e tutte legittime. Con la concessionaria cercheremo di velocizzare i passaggi, ma ci vorrà comunque un po’ di tempo. Alla Provincia non conviene intervenire su un tratto che, in un prossimo futuro, sarà gestito da un altro ente. Ma è altrettanto vero che una strada non può essere lasciata in condizioni così disastrate. Stiamo chiedendo alla concessionaria di sostenerci già da ora, in modo da intervenire subito».

Del tema, ha parlato anche l’Asti-Cuneo Spa, nell’ultima puntata del nostro video podcast:

 

E sul terzo ponte, ci sono notizie positive o soltanto dei punti interrogativi?

«Purtroppo no: è un altro gran problema. Abbiamo a disposizione 36 milioni di euro, ma i costi sono saliti a 46 milioni. Non abbiamo la differenza. Oltre ai rincari dei materiali, l’aumento deriva anche dall’infrastruttura stessa, che è molto complicata dal punto di vista ingegneristico, con quattordici arcate e opere di entrata e di uscita».

In sospeso c’è anche il ponte di Pollenzo, altro nodo molto critico.

«Tramite il decreto ponti, erano entrati nelle nostre casse 6,5 milioni di euro, da spendere entro il 31 dicembre di quest’anno. Una tempistica che non riusciremo a rispettare: ho chiesto al presidente della Regione, Alberto Cirio, di insistere per prorogare la scadenza di almeno un anno.
Anche in questo caso, parliamo di una realizzazione molto complicata. In quel punto specifico, il Tanaro è profondo otto metri ed è necessario mettere in sicurezza il pilastro. Per farlo, il fiume va lasciato in secca, ma alla stessa altezza è presente la captazione del consorzio irriguo. In più, se si apre un cantiere di questo tipo, bisogna anche pensare alla gestione delle allerte per eventuali piene. Insomma, uno sgombero sarebbe difficile con ruspe e operai nel letto del fiume. Buone notizie, invece, per il ponte di Monchiero: dalla Regione arriveranno due milioni e altri quattro li metteremo noi: nel corso di questa settimana, dovremmo affidare l’appalto».

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Luca Robaldo

Com’è la situazione relativa alle scuole?

«Gestiamo 72 plessi, utilizzati da 25mila ragazzi. Ad Alba, con quasi 2 milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza costruiremo la palestra dei licei in zona H, mentre i 12 milioni destinati a Bra servono per la nuova sede del Guala, con palestra e centro polifunzionale. Sono cifre positive, ma occorre proseguire con la massima determinazione».

Per concludere, un pensiero sul rinnovato Consiglio provinciale?

«Posso soltanto augurare buon lavoro a tutti gli eletti e augurarci una piena collaborazione. Non posso dire di più: a ogni mia dichiarazione, mi accusano di parteggiare per uno o per l’altro gruppo».

 Davide Barile

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