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L’altro volto della Fiera: traffico e quelle bancarelle che fanno discutere

C'è chi, le domeniche d'autunno, resta in casa per il traffico e chi vorrebbe più qualità nei mercati di corso Piave e Langhe

L'altro volto della Fiera e quelle bancarelle che fanno discutere

ALBA È iniziata la Fiera del tartufo,  nove settimane intense, che portano con sé turismo e appuntamenti di ogni tipo, ma anche una serie di cambiamenti non sempre piacevoli. Si apre così il dibattito di sempre: quello tra il centro storico – che accoglie la Fiera – e le periferie, al massimo interessate dal mercato della domenica, nel caso di corso Langhe e corso Piave.

Su quest’ultimo tema, interviene Elio Gerlotto, presidente del comitato del quartiere Piave: «Da dove possiamo partire? Dalle bancarelle del mercato domenicale, che portano per la nostra area solo confusione: ormai le persone si sono stufate e non si registra più l’affluenza di alcuni anni fa».

Gerlotto si sofferma sul tipo di mercato: «Non ha alcun senso riempire le vie di abiti di bassa qualità, telefonini e altre merci di questo tipo, reperibili ovunque. Si potrebbe, al massimo, circoscriverli in un’unica area, come piazza Cristo re. Al contrario, sarei d’accordo se i banchi con le nostre eccellenze agroalimentari si spostassero dal centro ai corsi».

Se non altro, le ultime edizioni della Fiera hanno portato con sé un miglioramento sul fronte del problema traffico: «Il Comune si organizza per tempo con le transenne e le segnalazioni dei percorsi alternativi. In generale, nel fine settimana non notiamo più auto. Anzi, per noi il problema riguarda soprattutto la settimana».

Un altro tema è quello dei rifiuti, chenon sembra così problematico: «Gli operatori fanno un bel lavoro e, intorno a mezzanotte, è tutto pulito», aggiunge Gerlotto.

Se il problema del traffico non sembra così sentito in corso Piave, lo è di più in altre zone. Prima dell’avvento del free flow, pure alla barriera di Castagnito, dalle 17 in poi, le code erano il filo conduttore di tutte le domeniche fieristiche. Oggi ne sanno qualcosa in più in corso Canale e al Mussotto. Spiega un residente del complesso residenziale Le piramidi, alle porte del Rondò, una delle arterie più trafficate della città: «Pure nel fine settimana, durante l’autunno, si convive con code e disagi. Dal nostro balcone, respiriamo ogni giorno gas di scarico: occorre trovare una soluzione efficace per migliorare la viabilità, perché è tutta l’area a soffrirne. È sufficiente qualche auto in più per bloccare del tutto la circolazione e rendere complessa la quotidianità ai residenti. Vivere in corso Canale è diventato molto pesante, soprattutto in autunno».

Davide Barile

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