
PIAZZA PERTINACE Da quattordici anni in piazza Pertinace si svolge il Mercato della terra di Alba, Langhe e Roero, organizzato da Slow food ogni sabato dalle 9 alle 13. Una ventina gli agricoltori solitamente presenti, ispirati dalla filosofia del «buono, pulito e giusto» alla base del movimento fondato da Carlo Petrini.
Per poter partecipare, alle aziende è richiesto: di seguire i principi della filiera corta, ossia rispettare una distanza inferiore ai cinquanta chilometri dal luogo del mercato; alimenti di qualità derivanti, il più possibile, da coltivazioni che usino la lotta biologica; creazione di una relazione consolidata tra produttore e consumatore. Tra le merci presenti figurano frutta, verdura, vini, formaggi, nocciole, salumi, pane, miele e altro ancora. Tutti gli anni, in occasione della Fiera del tartufo, il Mercato della terra si tiene pure alla domenica, dalle 9 fino alle 20.
Per l’occasione si uniscono, a settimane alterne, produttori di riso del Vercellese e di olio dell’area imperiese, in Liguria. Come specifica Daniele Borello, responsabile del Mercato della terra per la condotta albese, «noi soci Slow food e volontari della condotta avremo un nostro spazio e saremo disponibili a fornire informazioni sulle nostre attività. L’anno scorso abbiamo avviato una collaborazione con i cuochi di alcuni locali presenti nella guida Osterie d’Italia di Slow food. Al sabato, dalle 9 alle 13, al costo di 15 euro sarà possibile gustare un primo piatto preparato da loro, abbinato a un calice di vino rosso e a un antipasto con salumi e formaggi dei produttori presenti. Per i soci Slow food la quota è ridotta a tredici».
Dopo l’esordio di sabato 21 settembre con le tagliatelle al ragù di salsiccia di Bra del Boccondivino, «proseguiremo il 5 ottobre con lo stesso piatto preparato dal Vicoletto di Alba. Sabato 12 sarà la volta delle tagliatelle burro e salvia dell’osteria dell’Unione di Treiso e il 26 ci sarà dell’osteria dell’Arco. La conclusione, sabato 4 novembre, sarà affidata alla gran polentata del rione San Giovanni».
Davide Barile
