
BERGOLO E MOMBARCARO Anche se quest’anno parlare di siccità sembra fuori luogo, il problema esiste e alcuni paesi stanno cercando soluzioni per fronteggiarlo. A essersi mossi sono Bergolo e Mombarcaro, il più piccolo e il più alto paese delle Langhe, realizzando impianti o vasche per la raccolta dell’acqua piovana.
A Bergolo, il progetto “Acqua comune”, finanziato dalla fondazione Crc con 29.600 euro (e cofinanziato al 20% dal Municipio) ha permesso l’installazione di cisterne destinate a raccogliere l’acqua che scende dal tetto del Teatro della pietra e utilizzarla per irrigare il vicino orto comunitario grazie a un sistema di pompaggio alimentato a energia solare. Le cisterne possono contenere 24mila litri d’acqua.
È anche stato realizzato un sistema di canali scavati lungo le linee di livello del terreno per rallentare il deflusso dell’acqua verso valle e sono state piantumate 128 piante di 30 diverse varietà con funzione di assestamento del terreno e assorbimento dell’acqua.
«L’orto comunitario e le aree adiacenti si inseriscono a supporto del progetto “+ api. Oasi fiorite per la biodiversità”, che aiuta il diffondersi di famiglie di insetti impollinatori. L’iniziativa è stata premiata nel contest “Giovani wannabee!”», afferma il primo cittadino Mario Marone. Il progetto è stato ideato da Silvia Corna (permacultrice ed educatrice ambientale) e coordinato da Damiano Angelini (progettista nella gestione sostenibile dei sistemi alimentari).
A Mombarcaro sono ora a disposizione tre punti di prelievo dell’acqua piovana. L’iter era stato avviato durante il mandato del sindaco Simone Aguzzi e i lavori si sono conclusi sotto la guida di Clara Barbiero, eletta a giugno. Nel 2023 era stato richiesto un contributo attraverso il bando Risorsa acqua della fondazione Crc, che ha stanziato 26.100 euro, ai quali il Comune ne ha aggiunti 6.533,44. Le tre vasche, oltre agli scopi irrigui, potranno anche essere usate, in caso di emergenza, dai Vigili del fuoco.
Il serbatoio di località Buchere ha una capacità di trenta metri cubi. Se l’acqua piovana immagazzinata sarà in eccesso confluirà nell’adiacente solco già esistente. In località Verna, dove era già presente una vasca, è stato necessario eseguire lavori per ripristinare la viabilità mediante la posa di ghiaia, mentre per massimizzare l’uso dei volumi disponibili nella preesistente cisterna di località Granera, è stata realizzata una condotta che convoglia le acque piovane provenienti dalle coperture dei fabbricati di proprietà comunale.
Corrado Olocco e Davide Barile
