
ALBA Beatrice Sala e Paolo Cittadino, giovani albesi utenti della linea ferroviaria Alba-Torino, hanno raccolto 530 firme – più 40 in formato digitale – per sottolineare la necessità di incrementare il livello di sicurezza della stazione ferroviaria albese, dei giardini e del piazzale di fronte.
Il motivo è chiaro: soprattutto di sera, quando arrivano le ultime corse da Torino, è possibile imbattersi in situazioni poco piacevoli. Da qui, la richiesta di attivare una postazione del Vigile di quartiere, come deterrente nei confronti di comportamenti inopportuni e per incrementare il livello della sicurezza percepita da parte degli utenti della zona. I due promotori, con i rappresentanti comunali di Fratelli d’Italia, hanno presentato l’iniziativa durante la quarta Commissione della scorsa settimana. Nel Consiglio comunale di dopodomani, verrà presentata sotto forma di ordine del giorno.
I commenti delle due parti

Ha sottolineato Riccardo Spolaore, consigliere tra le file del partito di Giorgia Meloni: «Non parliamo di un’iniziativa a carattere politico. La sicurezza non ha bandiera, ma appartiene in egual modo a tutti i cittadini albesi. Si tratta di una segnalazione corretta e motivata, che merita di essere presa in considerazione e valutata nell’interesse di tutta la città e, in particolare, delle persone che utilizzano i collegamenti ferroviari». Spolaore ha aggiunto: «Se la situazione è migliorata», dopo il sequestro dell’immobile che ospitava i lavoratori stagionali, ma anche con la chiusura del bar e con i maggiori controlli nei giardini, «la zona continua a essere luogo di spaccio e spazio in cui si possono incontrare persone moleste o in stato di ebbrezza. Un altro aspetto: la richiesta di una postazione del Vigile di quartiere non deve essere letta come soluzione unica e definitiva, ma soltanto come una proposta nel breve termine, in vista della collocazione di un commissariato di Polizia ferroviaria».
La maggioranza ha accolto lo spirito dell’ordine del giorno, ma non la soluzione. L’assessore alla sicurezza, Davide Tibaldi: «La volontà di incidere su questo tema è un dato che va accolto in modo positivo. Ma la soluzione del Vigile non è adatta: il nostro Comune dispone di soli 22 agenti, contro i 35 in teoria previsti, in rapporto alla popolazione residente. Non si può certo pensare di delegare a una sola persona questo tipo di servizio.
E ha aggiunto: «Il problema esiste, ma la chiusura dell’affittacamere ha ridotto in media le chiamate ai Carabinieri, nei fine settimana, da sessanta a quattro».
b.m.
