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Il Coro degli afasici di Alice in concerto ai Portici di Fossano, il 14 dicembre

Dal n podcast per raccontare Alice e il Coro degli afasici

FOSSANO Sabato 14 dicembre torna a esibirsi il Coro degli afasici Enrico Catelli di Alice Cuneo, associazione di volontariato per la lotta all’ictus cerebrale. “Un coro di auguri”, è il titolo scelto per il concerto di Natale che andrà in scena al teatro I Portici alle 15.30; un evento accessibile anche alle persone con disabilità il cui l’ingresso è gratuito, ma occorre prenotare ai numeri 333-74.58.606 oppure 333-24.12.311 (telefono o Whatsapp).

Il coro sarà accompagnato dai musicisti della fondazione Fossano musica Erika Santoru (voce), Diego Arese (tastiere), Samuele Tassinari (batteria), Dario Lìttera (chitarra) e Mario Crivello (basso). A dirigerlo, i musicoterapisti Margherita De Palmas e Maurizio Scarpa. Presenta il direttore Walter Lamberti.

«Gli auguri che arriveranno, saranno messaggi di buon auspicio, desideri di un futuro lieto e positivo – afferma la volontaria Marianna Micheletto, referente del progetto –. Viviamo momenti difficili, lo sappiamo. Per questo mostrare la speranza concreta, la lotta quotidiana contro le difficoltà e la malattia, così come la cura e la ripresa che può avvenire, ci sembra il modo migliore di fare gli auguri, in coro, a Natale e sempre».

Il Coro degli afasici è infatti formato da persone che hanno subìto patologie cerebro-vascolari che causano l’afasia (disabilità della comunicazione e della parola, che accade in un soggetto su tre dopo l’ictus). Uno degli strumenti di cura dell’afasia è la musicoterapia, che attraverso la terapia e l’empatia generata dal gruppo, dall’essere in coro, promuove benefici ampi: fisici, mentali e relazionali.

«Il coro è una grande famiglia, in cui anche i parenti, i caregiver e i tanti volontari trovano momenti belli e gioiosi per stare insieme col sorriso e affrontare i problemi – dice il medico Giuseppe Bonatto, presidente emerito, fondatore nel 2004 dell’associazione dopo essere stato colpito da ictus a 43 anni –. L’ictus è la prima causa di disabilità e terza di morte, capiamo quindi l’importanza di queste attività. È importante parlarne, ed è ancora più importante mostrare che, insieme, si possono superare le difficoltà. Vi invitiamo a partecipare per vedere il prodigio del coro, per sentire quanto sia preziosa anche solo una sillaba di parola recuperata”.

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