
ASTI Sono 291 i pazienti, in cura nella struttura di malattie infettive dell’Asl di Asti, che vivono con l’infezione da Hiv. Lo ha reso noto l’Azienda sanitaria locale in occasione della recente Giornata mondiale della lotta all’Aids.
Nell’occasione, il servizio dipendenze dell’Asl locale ha rilanciato la campagna Chi si ama mi segua, promossa a livello regionale dal Coordinamento operatori bassa soglia Piemonte con la partecipazione del personale del Serd e del Reparto di malattie infettive.
Nato nel 2014 a Biella, il coordinamento tra gli operatori si è esteso sempre più sul territorio regionale, coinvolgendo nelle iniziative di prevenzione anche bar e locali notturni: la collaborazione dei gestori degli esercizi pubblici rappresenta un punto di forza dell’iniziativa, considerata la loro vicinanza al mondo giovanile. In particolare, viene distribuita una card informativa, contente un profilattico, per ricordare quanto sia importante proteggersi.
All’ospedale cardinal Massaia, l’ambulatorio di malattie infettive è aperto da lunedì a venerdì dalle 8 alle 14, per dare la possibilità di effettuare in modo gratuito, anonimo e senza impegnativa il test Hiv. Nel nosocomio astigiano, l’ambulatorio per le malattie sessualmente trasmissibili ha implementato, nell’ultimo anno, gli accessi per la prescrizione della profilassi pre-esposizione per l’Hiv.
L’Asl di Asti spiega: «L’impiego di tale profilassi, introdotta ormai da anni nel nostro Paese, ha modificato significativamente l’approccio alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse. In questo nuovo contesto, si conferma essenziale mantenere alta la sensibilità del sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di Hiv, prevedendo l’offerta attiva del test a gruppi di popolazione con elevata prevalenza di Aids e a chi presenta specifiche condizioni cliniche, significativamente correlate all’infezione».
L’Azienda sanitaria aggiunge: «Si conferma fondamentale, inoltre, massimizzare l’aderenza al trattamento farmacologico, la tempestività della presa in carico delle persone con nuova diagnosi e il recupero di chi non si fa seguire da un centro clinico, pur sapendo di essere positivo per Hiv. Le giornate di sensibilizzazione sono pertanto importanti per mantenere alta l’attenzione su un’emergenza di salute globale, in cui l’informazione, la prevenzione e lo screening rivestono un ruolo primario».
Manuela Zoccola
