Ultime notizie

Urologia, all’ospedale Cottolengo di Torino si uniscono tecnologia e formazione

Urologia, all'ospedale Cottolengo di Torino si uniscono tecnologia e formazione

TORINO Oltre mille partecipazioni, di cui ottocento collegate da remoto, per la quattordicesima edizione del congresso “Technology and training in endourology”, organizzato dal medico albese Cesare Marco Scoffone, che è direttore della struttura complessa di urologia dell’ospedale Cottolengo di Torino.

Numerose le adesioni – sessantotto per la precisione –, al progetto dedicato alla formazione dei professionisti under 35. Inoltre, anche quest’anno, grazie al sostegno dei numerosi sponsor, è stata offerta loro l’iscrizione gratuita e mezza pensione per i tre giorni dell’evento medico.

«Il titolo dell’iniziativa fa riferimento alle due anime del congresso: da una parte indica la tecnologia, con il riassunto e la presentazione delle più importanti novità nei trattamenti delle patologie, e dall’altra offre un occhio di riguardo per tutti quelli che devono imparare, a partire dai giovani urologi, e alla possibilità di seguire gratuitamente gli incontri on-line e di rivedere i contenuti per un anno», commenta Scoffone.

A destare maggiore interesse nell’uditorio sono stati «strumenti che aspirano i frammenti dei calcoli. Noi abbiamo laser che sono efficaci per la polverizzazione dei calcoli e i basket possono rimuovere solo i frammenti più grandi. Se noi lasciamo sabbia all’interno del rene, c’è il grosso rischio che possa diventare nuovamente un nucleo di aggregazione nel giro di sei mesi o un anno».

Innovativa risulta quindi «la creazione di ureteroscopi, cioè quegli endoscopi che entrano nell’uretere e nel rene e, dopo la polverizzazione, riescono ad aspirare la polvere residuale che si crea con la frammentazione dei calcoli». Ma ora, come racconta Scoffone, esiste anche «una sorta di gel, che è in grado di agglomerare tutti questi frammenti e successivamente rimuoverli con il cestello come se fosse un calcolo». Infine, per quanto riguarda i tumori della vescica o dell’alta via escretrice, «ci sono nuovi laser in grado di essere sempre più precisi nella loro rimozione, interi o tramite vaporizzazione».

Lorenzo Germano

Banner Gazzetta d'Alba