
ASTI Ventotto medaglie d’oro sono state concesse dal presidente della Repubblica ai familiari di altrettanti astigiani, non più in vita, che furono deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
I loro nomi sono:
- Franco Aliberti,
- Annibale Allun,
- Federico Araldo,
- Francesco Bocchino,
- Fiorenzo Boido,
- Enrico Bottero,
- Giuseppe Bottero,
- Costantino Calvo,
- Stefano Capra,
- Ettore Cerrato,
- Marcello Delpiano,
- Teresio Deorsola,
- Italo Durando,
- Giovanni Ferro,
- Rinaldo Giacosa,
- Palmino Giaretto,
- Mario Grande,
- Giuseppe Lazzarino,
- Riccardo Masoero,
- Giuseppe Mussino,
- Giulio Resta,
- Innocente Renon,
- Carlo Saracco,
- Federico Scagliola,
- Battista Scaglione,
- Mario Tealdo,
- Francesco Terzolo,
- Domenico Tibaldi.
Il conferimento è avvenuto in occasione del Giorno della memoria (celebrato ogni anno il 27 gennaio), durante la cerimonia istituzionale organizzata dalla Prefettura di Asti, al Polo universitario Rita Levi Montalcini, per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, i connazionali che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte e coloro che, opponendosi al progetto di sterminio, hanno messo a rischio la propria vita proteggendo i perseguitati.
All’evento hanno preso parte le massime autorità provinciali, i rappresentanti degli enti e delle istituzioni del territorio, i presidenti delle associazioni combattentistiche e d’arma e numerosi studenti degli istituti scolastici superiori Vittorio Alfieri e Alberto Castigliano di Asti.
Dopo l’intervento del sindaco Maurizio Rasero, che ha portato i saluti della senatrice Liliana Segre e illustrato le iniziative dell’Amministrazione comunale per lanciare un messaggio di resistenza contro ogni forma di negazionismo e oblio, il prefetto Claudio Ventrice ha evidenziato che il valore della Giornata della memoria si sostanzia soprattutto nell’impegno di ciascuno a fare in modo che quanto accaduto non avvenga mai più.
Ventrice ha affermato, poi, l’ineludibile necessità di tenere viva la consapevolezza che, quando si legittima la negazione del diverso, si pongono le premesse per le più immani tragedie della storia dell’umanità.
Quale rappresentante del Governo sul territorio ha invitato i giovani a coltivare la conoscenza, lo studio, l’educazione civica e a custodire i valori sanciti nella nostra Carta costituzionale che «annoverando tra i sui principi fondamentali la centralità della persona, il pluralismo, l’uguaglianza e la tutela delle minoranze, costituisce la difesa più potente contro ogni forma di discriminazione».
Accompagnato dai sindaci di Asti, Calliano Monferrato, Canelli, Cortazzone, Moasca, Nizza Monferrato, Scurzolengo e Villanova d’Asti, il prefetto ha consegnato le 28 medaglie d’oro. Durante la manifestazione è stato letto, inoltre, un messaggio di Maria De Benedetti, sorella dell’illustre teologo Paolo, appartenenti a una delle famiglie più note dell’Asti ebraica: non potendo presenziare alla cerimonia, ha voluto ringraziare il prefetto ed esprimere la propria gratitudine in questo modo per le attività promosse al fine di custodire e trasmettere «ricordi e valori di cui c’è tanto bisogno per la dignità di una società che non deve smarrirsi».
La cerimonia è stata arricchita dagli interventi degli studenti Aurora Piras, Lorenzo Sguazzin e Katia D’Angella della classe 5Ga del liceo artistico Benedetto Alfieri, che si sono alternati nella lettura di alcune brevi testimonianze di internati italiani. L’evento si è caratterizzato, infine, per l’esposizione di un cimelio di pregio: la bandiera originale dell’Associazione nazionale degli ex internati, cucita nel 1945 in occasione della costituzione dell’ente e appartenuta all’ufficiale canellese capitano Aldo Aliberti, internato militare, che morì nel 1949 a causa della malnutrizione e delle sofferenze patite nel campo.
Manuela Zoccola
