
BRA Arriva nella Piccola casa della Divina Provvidenza di via fratelli Carando, nel tardo pomeriggio di domani (venerdì 3 gennaio), la reliquia del santo Giuseppe Benedetto Cottolengo, che continua il suo pellegrinaggio nelle varie comunità fondate dal santo braidese.
Racconta suor Laura: «Andremo a Cuneo a prelevare la teca e gli altri oggetti appartenuti al nostro fondatore. Al nostro arrivo, verso le 17, posizioneremo la reliquia nella cappella della casa, pronta per essere venerata da tutte noi, dagli ospiti, dai volontari e da quanti vorranno farci visita».
La reliquia sarà a disposizione per la venerazione anche nell’intera giornata di sabato 4 gennaio; poi – nella mattinata di domenica 5 – verrà portata al santuario della Madonna dei fiori, come «dono all’intera cittadinanza».
Aggiunge suor Laura: «La reliquia sta facendo il suo cammino triennale verso il bicentenario dell’ispirazione carismatica ricevuta da san Giuseppe Cottolengo. Con la sua esposizione intendiamo dire a tutti che la santità è una condizione possibile, “facendoci prossimo alle persone più bisognose” e vivendo l’insegnamento del nostro santo che ricordava spesso come la “Divina Provvidenza per lo più adopera mezzi umani”».
Domenica 5 gennaio, un evento di grande significato spirituale arricchirà il legame tra la comunità di Bra e il santuario della Madonna dei fiori: l’arrivo della reliquia di san Giuseppe Benedetto Cottolengo. Questo momento speciale sarà un’occasione per i fedeli di unirsi in preghiera e meditare l’esempio del santo piemontese; la reliquia sarà venerata durante la Messa delle 10.30. Poi il ritorno nella cappella della Piccola casa dove sarà ancora esposta per l’intera giornata di lunedì 6 gennaio, Epifania del Signore. Nella mattinata di martedì 7 proseguirà il suo cammino verso la casa del Cottolengo di Alba.
Il legame tra il Cottolengo e il santuario della Madonna dei fiori
San Giuseppe Benedetto Cottolengo ebbe un rapporto molto speciale con la Madonna dei fiori. Battezzato il 4 maggio 1786 (giorno successivo alla sua nascita) nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, vicino a casa sua, come ogni bimbo braidese, lo stesso giorno, venne anche presentato e consacrato alla Madonna dei fiori: i genitori Benedetta Chiarotti e suo papà Giuseppe Antonio, l’avevano portato al santuario recitando l’invocazione che da secoli era sulle labbra dei braidesi devoti alla Virgo florum, Braydae patrona.
Il santuario rimarrà impresso nel cuore del Cottolengo. Il 12 giugno 1823 scrivendo a don Francesco Boglione di Bra ricorda: «Il prodigio dei fiori della nostra grande proteggitrice Maria santissima». Una devozione che non lo abbandonerà mai. Belle la sua invocazione: «Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci santi!» o il suo testamento mariano: «Mi attaccherò al manto della santa Madonna e avrò gli occhi fissi su di voi».
Lino Ferrero
Valter Manzone
