MONDOVÌ Uno studente di 16 anni è stato aggredito lunedì mattina a Mondovì e ha riportato fratture a una vertebra e a una costola, con prognosi di trenta giorni.
La famiglia ha denunciato l’accaduto ai carabinieri e ha incaricato un avvocato, Enrico Martinetti, di seguire la vicenda.
L’episodio, secondo quando viene raccontato, è accaduto alle 7.45, quando il ragazzo stava andando a scuola e si trovava in piazza Maggiore, all’uscita della funicolare, vicino all’istituto che frequenta. Due coetanei, ha riferito poi agli insegnanti, l’hanno avvicinato intimandogli di seguirli e stringendogli un braccio.
L’hanno accusato di avere diffuso commenti offensivi nei loro confronti, sostenendo di averne la registrazione. Alla richiesta di ascoltarla, per smentirli, il ragazzo è stato scaraventato a terra, ricevendo calci alle costole e pugni al fianco sinistro.
L’intervento di una coetanea e di uno studente più grande hanno fatto scappare gli aggressori. Il pronto soccorso ha diagnosticato le fratture con la prognosi di trenta giorni
Due minorenni sono stati identificati dai Carabinieri come presunti responsabili dell’aggressione dopo aver ascoltato i testimoni e dopo aver analizzato le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona.
Il sindaco, Luca Robaldo, è intervenuto sulla vicenda: «Spero che l’iniziativa della famiglia e della scuola serva a risvegliare le coscienze dei tanti che, a parte l’intemerata social, continuano a voltarsi dall’altra parte».
«È stata una spedizione punitiva, di gravità inaudita, organizzata dagli aggressori per futili e insussistenti motivi»: lo dice l’avvocato Martinetti, parlando a nome della famiglia del sedicenne aggredito.
«Ci sono diversi testimoni» spiega l’avvocato intendendo che i Carabinieri, stanno cercando di ricostruire con precisione l’accaduto, nella riservatezza di un caso in cui i presunti aggressori sono minori come la vittima.
