
CERESOLE D’ALBA La crescente desertificazione commerciale arriva anche a Ceresole, dove la situazione appare sempre più critica. Non c’è più un ristorante, il bar La sosta ha chiuso e la bocciofila è in fase di ristrutturazione.
Tuttavia, in un contesto di difficoltà, alcune attività non solo resistono, ma rilanciano, con particolare attenzione all’occupazione femminile. Queste storie di lavoro in rosa raccontano di imprenditrici che, con impegno, sacrificio e passione, continuano a tenere in vita realtà commerciali importanti per la comunità.
Refiore è il negozio di fiori portato avanti da Cristina Boasso e dalla mamma. Dopo aver lavorato per altri, la donna ha deciso di aprire l’attività a Ceresole. La fioraia è orgogliosa della scelta: «Sono qui da dieci anni e sono molto contenta. In un paese piccolo ci si affeziona di più, si diventa amici e si arriva a conoscere le necessità dei cittadini. A volte si sottovaluta il valore di un piccolo centro, ma è proprio qui che si trovano realtà più genuine, nelle quali il rapporto umano è più diretto e autentico».

Pochi passi più in là c’è la storica tabaccheria Mosso, presente a Ceresole da ben 60 anni. Oggi è gestita da Cinzia, affiancata da un team tutto al femminile composto da tre dipendenti. Insieme portano avanti l’attività con una varietà di generi, tra merceria, intimo, pelletteria, giochi, profumi e materiale scolastico. Nonostante il passaggio della gestione nel 2023, il legame con la fondatrice Maddalena Mosso (Maddy) è forte. Infatti, ogni tanto torna a dare una mano in negozio.
Sempre nella via centrale c’è il panificio di Aldo Chiesa, gestito da Erica Capello. Dopo aver iniziato a lavorare a Sommariva del Bosco nel 2007, nel 2019 Aldo le ha affidato la gestione del punto vendita di Ceresole, vista la sua esperienza. «Sono passati 18 anni, di cui 5 a Ceresole, ma quando fai un lavoro che ti appassiona, il tempo vola», racconta Erica.
Oltre a pane, grissini e pizza, Erica prepara la pasticceria per entrambi i negozi e continua a essere l’unica a offrire i tradizionali Pampavia. Durante la chiusura del supermercato, ha ampliato l’offerta con prodotti di prima necessità per rispondere alle esigenze della comunità.
«Il lavoro è aumentato notevolmente e ho avuto bisogno dell’aiuto di alcune dipendenti, soprattutto nei week-end. Nonostante le difficoltà e il sacrificio, ammetto di essere contenta di essere riuscita a mantenere il servizio».
A parlare di impegno e dedizione al lavoro sono anche Mariella Ronco, titolare della ferramenta del paese dal 2006, e la dipendente Giada. «Le donne si sacrificano molto di più rispetto agli uomini. Per esempio, noi, ma anche le ragazze del bar, siamo sempre presenti, tutti i giorni, specialmente la domenica, quando quasi nulla è aperto. Certo, lo facciamo per il guadagno, ma soprattutto per offrire un servizio alla comunità».
Questa realtà commerciale, forse perché è condotta da donne, viene sottovalutata, ammette Mariella: «Spesso veniamo considerate meno competenti; il nostro viene ancora visto come un mestiere da uomini».
Anche la più longeva attività di Ceresole è gestita da una donna, Maria Isnardi, conosciuta da tutti come Marilena, titolare dell’omonima merceria. Il negozio è noto alla comunità per la sua varietà di prodotti, tanto che la gente dice «Anduma da sta dona, che a l’ha d tut» (andiamo da questa donna che ha di tutto). «C’è un po’ di malinconia, pensando alle attività che hanno chiuso. Io cerco di portarla avanti il più a lungo possibile, perché è stata avviata da me. Mi dispiacerà quando dovrò chiudere, ma non sono eterna». ammette la titolare.
La merceria, situata per 20 anni in centro e poi, negli ultimi 17, nell’attuale Mercatò local, è ancora oggi un punto di riferimento importante per i ceresolesi e non solo. Nella stessa struttura, anche il bar e il negozio Anchelita Maiolo tende sono gestiti da donne. Per non parlare proprio del Mercatò, in cui il personale è in prevalenza femminile.


Altre attività commerciali condotte da donne, oltre quelle appena citate, sono il cuore pulsante del paese. Nella via centrale ci sono: il negozio di estetica e parrucchiera Eleganza immagine di Anna Trucco, la parrucchiera Silvia Pelissero con Silvia style uomo e donna e la camiceria La chemise di Giuseppina Surace, mentre all’ingresso del paese, arrivando da Carmagnola, c’è il Girasole caffè, gestito da due ragazze.

La sindaca Masia: è preziosa la continuità tra generazioni
IL COMMENTO «Ceresole, pur essendo un piccolo paese, alla fine ha tutto», afferma con convinzione la sindaca Chiara Masia. A rendere attiva la comunità è anche la continuità generazionale, con i figli che subentrano nelle attività familiari.
«Si tratta di piccoli accorgimenti che contribuiscono al senso di appartenenza e orgoglio», conclude la sindaca, sottolineando come queste scelte rafforzino il tessuto sociale ed economico del paese roerino.
Chiara Bonetto
