
ASTI Oltre 700 agricoltori astigiani hanno partecipato alla manifestazione firmata Coldiretti, che si è tenuta nei giorni scorsi a Parma in difesa della salute dei cittadini. Una partecipazione che ha concorso alle cinquemila presenze piemontesi e alle ventimila provenienti da tutta Italia, dando corpo al lungo corteo che ha raggiunto la sede dell’Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare), nell’intento di sottolineare l’importanza di fare sinergia e richiamare l’attenzione sulla necessità di avere un’Europa diversa e più coraggiosa.
«Cibo dalle campagne non dai laboratori», «Più ricerca medica», «Stop alle guerre militari e commerciali», «L’Europa ci serve come il pane»: questi alcuni degli slogan sulle centinaia di cartelli portati in corteo dai manifestanti.
La presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone ha dichiarato: «L’Europa è un valore irrinunciabile e la nostra casa, ma lavoriamo per un’Ue migliore, più equa, più forte, più coraggiosa. Chiediamo un deciso cambio di passo su temi cruciali, come quello della burocrazia che soffoca i nostri agricoltori. C’è bisogno di un’Europa che ascolti davvero i bisogni della gente e non le lobby o le multinazionali, attenta alla difesa dell’identità di ogni Stato».
Il direttore di Coldiretti Asti Giovanni Rosso ha ricordato: «Siamo scesi in piazza, come richiesto da illustri scienziati, affinché vengano fatti studi medici clinici e preclinici, prima di dare il via libera ai cibi cellulari e di fermentazione di precisione, per tutti i prodotti, compresi quelli già presentati prima dell’inizio di febbraio».
Al riguardo, il presidente e il segretario di Coldiretti a livello nazionale, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, sono stati ricevuti dai vertici dell’Efsa, che hanno mostrato la volontà di operare con totale trasparenza, garantendo l’accessibilità pubblica delle informazioni relative ai prodotti notificati, agli studi richiesti e al processo di valutazione scientifica.
«Abbiamo apprezzato la grande disponibilità ad ascoltare le nostre istanze e a chiarire le procedure di valutazione che l’Autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei», ha aggiunto Rosso. «La nostra iniziativa aveva l’obiettivo di rafforzare la ricerca medica e il ruolo di Efsa. Continueremo il nostro impegno a Bruxelles per ulteriori potenziamenti delle regole e della trasparenza sui cibi fatti in laboratorio e sui prodotti ultra formulati. Riteniamo fondamentale proseguire il dialogo con l’Efsa e le istituzioni europee, per garantire che ogni innovazione alimentare venga valutata con il massimo rigore scientifico e nel rispetto del principio di precauzione», ha sottolineato Rosso.
«Non siamo contro la scienza e non vogliamo frenare il progresso, ma la salute dei cittadini e la tutela del nostro modello agroalimentare devono rimanere le priorità assolute», ha concluso Montincone.
Manuela Zoccola
