LA BUONA NOTIZIA Il terzo trattore e le tante offerte del territorio albese sono partite, giovedì 20 febbraio, per raggiungere la popolazione di Kalongo, nel Nord Uganda, con un container pienissimo: è un ulteriore tassello del legame di solidarietà nato nel 2010, quando gli inviati di Famiglia cristiana Luciano Scalettari e il fotografo Severino Marcato – una delle colonne portanti di Gazzetta d’Alba – hanno incontrato, nella missione comboniana proprio a Kalongo, la giovane Prisca Ojok Auma. Era il 27 agosto, alle 6 del mattino.
È stata lei a illustrare ai due che cosa era già stato fatto per la popolazione locale, dopo una guerra durata 25 anni, con trentamila morti. La stessa Prisca, che è riuscita ad arrivare in Italia grazie ai missionari, piange dieci familiari. Per questo, ha deciso di continuare a impegnarsi per il suo Paese.
A Marcato e Scalettari, Prisca ha mostrato gli orti e i terreni: «Con le zappe si fa molta fatica e i risultati sono pochi. Ci vuole un trattore», ha detto. Ed è così che il fotografo ha inviato un messaggio all’albese Flavio Molino. «Marca e cavalli», ha risposto lui. Di lì a poco, è stato donato il primo mezzo, a cui ne è seguito un secondo, nel 2015.
Il terzo è partito per Genova giovedì scorso: dal porto, verrà caricato sulla nave che lo porterà in Kenya e poi a Kalongo, dove Molino e alcuni amici sono stati lo scorso anno. 30mila euro il valore del mezzo e del trasporto: a fare salire la cifra i costi dell’attraversamento del canale di Suez, fino a poco tempo fa presidiato dai guerriglieri.
Insieme a Molino e alla moglie Daniela, si sono attivati Marcato e Loredana Ninetti: «Senza l’aiuto di tanti albesi, non ce l’avremmo fatta», dicono. Prisca, nel frattempo, ha fatto consegnare nel campo base del Mussotto, in strada Forcellini, i beni raccolti nel Milanese. Con l’aiuto dei lavoratori dell’azienda agricola Molino e dei volontari, il trattore e le donazioni hanno trovato posto nel grande container. Da parte sua, Prisca ringrazia tutti, commossa: «A nome della popolazione di Kalongo, vi ringrazio con gioia, nella speranza che possiate continuare a fare del bene verso i più bisognosi. Spero tanto che, nel periodo pasquale, potremo ritrovarci in Uganda».



