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Disordini nel carcere albese, un detenuto aggredisce gli agenti della Penitenziaria

Il sindacato Sinappe esprime vicinanza e solidarietà al personale aggredito

Tutto tace sul destino del carcere albese
Il carcere Montalto di Alba

AL MONTALTO Nel pomeriggio di ieri venerdì 28 marzo si  verificato, nella casa di reclusione di Alba, un gravissimo episodio di violenza: alcuni agenti della Polizia penitenziaria sono stati brutalmente aggrediti da parte di un detenuto di nazionalità italiana.

Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione si è scatenata dopo che il detenuto ha richiesto di conferire con il sovrintendente di Polizia penitenziaria responsabile del turno.  Senza alcun motivo, d’impeto, si è scagliato contro lo stesso e contro gli agenti intervenuti per contenerlo.  Gli agenti coinvolti hanno riportato varie contusioni e successivamente sono stati trasportati in ospedale.

Non ci sono ancora aggiornamenti sulle loro condizioni e i giorni di prognosi.

Il vice segretario regionale del Sinappe Matteo Ricucci  si dice profondamente indignato per la vile aggressione ed esprime piena solidarietà ai colleghi feriti. «La gestione degli internati è sempre più difficoltosa per il personale di Polizia penitenziaria della casa di reclusione di Alba. Il personale non è formato per gestire detenuti psichiatrici. Non è formato per fornire assistenza sanitaria. In queste condizioni, garantire la sicurezza, grava sulla sicurezza dei lavoratori stessi nella fattispecie della Penitenziaria. Oltre una struttura che non aiuta alla gestione di tale popolazione detenuta».

Il segretario nazionale del Sinappe Raffaele Tottolomondo, sempre vicino al personale della casa di reclusione di Alba, conoscendo la difficile situazione nel quale si trovano a operare gli uomini e le donne della Penitenziaria, non può non chiedere con forza ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria, interventi urgenti e concreti per garantire maggior sicurezza all’interno degli istituti e della casa di reclusione di Alba, riconoscendo la professionalità e il sacrificio del corpo di Polizia penitenziaria che vi opera per garantire l’esecuzione della pena a una popolazione detenuta psichiatrica. Detenuti che dovrebbero essere gestiti in ben altre strutture. Nell’assicurare il pieno sostegno del Sinappe, si condanna fermamente quanto accaduto, augurando una pronta guarigione al personale di Polizia penitenziaria ferito.

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