
GRINZNAE Cultura e tecnologia legate assieme per coinvolgere gli studenti: il progetto Un planetario di cultura, proposto alle scuole superiori dalla fondazione Radici e finanziato dalla fondazione Crc si è rivelato un’opportunità unica per i giovani. L’iniziativa ha contribuito a diffondere e valorizzare la storia e il patrimonio culturale locale, attraverso un processo di digitalizzazione che ne garantisce la conservazione e la fruizione a un pubblico più ampio.
La sala delle Maschere del castello di Grinzane Cavou ha ospitato il convegno finale e la cerimonia di premiazione.
Le borse di studio del primo premio tra i gruppi del liceo artistico Pinot Gallizio di Alba è andato al progetto Digitalizzazione della rappresentazione del paesaggio realizzato dalle studentesse Sofia Bello, Roxana Elena Gherghel, Edda Vivalda e Cecilia Bordizzo.
Nellla scuola enologica Umberto I di Alba a meritare il primo premio sono stati gli studenti Francesca Negro, Sofia Taliano, Manuel Rapalino, Giacomo Scagliola e Alessio Tamburello che hanno realizzato il progetto Digitalizzazione dello stato attuale delle strutture fortificate.
Il primo premio tra i partecipanti dell’Ips Velso Mucci di Bra e andato a Digitalizzazione del patrimonio storico-architettonico monumentale svolto da Greta Gostini, Stela Prendi, Amina Diaw e Nina Mulassano.
«Un sentito ringraziamento va ai collaboratori del progetto: l’architetta Elisa Gandino e il professor Gianmarco Gastone, così come ai dirigenti e docenti degli istituti coinvolti che hanno contribuito al successo dell’iniziativa. Un riconoscimento speciale va alla disponibilità e al supporto dei dirigenti scolastici e dei professori: il dirigente Buongarzone e la professoressa Genta (liceo artistico Pinot Gallizio), la dirigente Germini e i docenti Binello e Pavesio (Iis Umberto I), e il dirigente Moretti con le professoresse Di Giovanna e Dematteis (Ips Velso Mucci)», dicono i promotori.
Lo scanner planetario
Il progetto è stato reso possibile grazie al bando Fuori orario della fondazione Crc, che ha permesso l’acquisizione di uno scanner planetario, uno strumento tecnologico avanzato in grado di digitalizzare in alta qualità libri, manoscritti e documenti, conservando ogni dettaglio. Lo scanner planetario è una risorsa fondamentale per preservare il nostro patrimonio culturale, ma, al contempo, apre le porte alla sua diffusione, rendendolo accessibile a un pubblico sempre più vasto e curioso. Non si tratta solo di una questione tecnica, ma di una vera e propria esigenza di preservare la bellezza e l’identità della nostra cultura, proiettandola nel futuro.
Un aspetto di grande rilevanza del progetto è stato il suo focus sui giovani, i protagonisti assoluti di questa iniziativa. Educare i ragazzi all’importanza della digitalizzazione e alla conservazione del patrimonio culturale è una sfida che coinvolge il futuro delle nuove generazioni. Il progetto ha infatti fornito loro gli strumenti necessari per comprendere come la tecnologia possa giocare un ruolo fondamentale nella protezione e valorizzazione dei beni culturali. La digitalizzazione, infatti, non è solo un processo tecnico, ma un passo necessario per tutelare la nostra storia, garantendo che le future generazioni possano accedere a un patrimonio ricco e intatto.
I dettagli del progetto
Nel corso del progetto, oltre 50 studenti di tre importanti istituti superiori delle città di Alba e Bra – il liceo artistico Pinot Gallizio di Alba, la scuola enologica Umberto I di Alba e l’istituto professionale Velso Mucci di Bra – sono stati coinvolti in due momenti fondamentali. Il primo incontro, tenuto dal professore Gianmarco Gastone, docente di lettere e storia, ha introdotto gli studenti ai concetti di bene culturale, alle tecniche di conservazione e, in particolare, alla digitalizzazione. L’incontro, che si è svolto nel mese di dicembre, ha creato un’occasione di riflessione e approfondimento nelle aule degli istituti coinvolti.
A febbraio, gli studenti hanno avuto l’opportunità di mettere in pratica quanto appreso, partecipando a un workshop pratico al castello di Grinzane. Suddivisi in gruppi, i ragazzi hanno avuto la possibilità di digitalizzare volumi storici legati al nostro territorio, esplorando temi di grande rilevanza come il paesaggio, le fortezze, i monumenti e gli edifici storici. Ogni istituto ha lavorato su un tema specifico, approfondendo in modo innovativo e creativo aspetti unici del nostro patrimonio locale.
Il progetto ha dunque avuto il doppio obiettivo di far conoscere strumenti tecnologici innovativi e di stimolare una riflessione profonda sull’importanza della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. L’esperienza ha permesso agli studenti non solo di acquisire competenze digitali, ma anche di diventare protagonisti nella tutela della memoria storica del nostro territorio.
La premiazione
L’evento conclusivo, che si è svolto il 7 marzo presso la suggestiva sala delle maschere del castello di Grinzane Cavour, ha rappresentato un momento culminante del progetto. Durante la cerimonia, sono state assegnate le borse di studio ai progetti più meritevoli realizzati dai ragazzi. La fondazione Radici, rappresentata dal presidente Giuliano Viglione e dal direttore Marcello Pasquero, ha partecipato all’evento, che ha visto anche la presenza delle amministrazioni comunali di Alba, con il sindaco Albero Gatto, e di Bra, con Fabio Bailo e Luigi Cabutto.
«Con questo progetto», ha spiegato Viglione – si ribadisce il focus della fondazione nei confronti dei ragazzi del territorio, Radici esiste per loro, per raccontare l’unicità di questo territorio a chi avrà il compito di portarlo nel futuro, preservando quanto di buono è stato fatto nel corso degli anni, correggendo gli errori fatti nel passato»
Il sindaco di Alba Gatto e il presidente del consiglio comunale di Bra Bailo hanno sottolineato l’importanza di mettere a disposizione dei ragazzi uno strumento come lo scanner planetario della Fondazione Radici evidenziando l’opportunità di fare rete sul territorio tra Langhe e Roero per promuovere la cultura e la tutela della memoria di una zona divenuta patrimonio dell’umanità Unesco.
«Concludiamo con l’auspicio che iniziative come questa continuino a crescere, permettendo alle nuove generazioni di guardare al futuro con consapevolezza e responsabilità, valorizzando la nostra storia e il nostro patrimonio attraverso l’innovazione e la tecnologia. Il progetto “Un planetario di cultura” non è solo una testimonianza della nostra identità, ma anche un segno di speranza per il futuro della nostra cultura», dice fondazione Radici.
