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LiberArti: un evento unico per un viaggio nell’arte alla Chiesa di San Domenico di Alba

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ALBA Sabato 29 marzo 2025, la Chiesa di San Domenico ad Alba ha ospitato l’evento artistico LiberArti, un’esperienza unica che ha unito pittura, musica e teatro in un dialogo multidisciplinare senza precedenti. L’evento, che ha avuto luogo alle ore 20:30, ha visto la partecipazione di artisti di grande calibro, creando una serata intensa e coinvolgente per il pubblico presente.

LiberArti è stato ideato e scritto dal poliedrico artista Maurizio D’Andrea, che ha saputo intrecciare in modo armonioso diverse forme artistiche. Tra i protagonisti della serata, la solista Silvia Tancredi, accompagnata dal pianista Gigi Rivetti, ha interpretato brani evocativi sulla libertà interiore, trasmettendo una forte emozione con la sua potente voce. La cantante internazionale, insieme al celebre pianista, ha incantato la platea con un repertorio che esplorava il significato profondo della libertà, dando vita a un’atmosfera unica.

Accanto a loro, il talentuoso attore Giulio Prosperi ha recitato un monologo teatrale scritto dallo stesso D’Andrea, che ha ulteriormente arricchito l’evento, esplorando le molteplici sfaccettature della libertà umana e abbattendo le barriere tra le diverse discipline artistiche.

L’esposizione pittorica di D’Andrea, dal titolo “Libertà in trasformazione”, è stata il fulcro visivo dell’evento. L’artista ha guidato il pubblico attraverso un viaggio interiore, esplorando il concetto di libertà come un processo in continua evoluzione, dalla frammentazione alla ricomposizione, dall’oscurità alla luce. La pittura ha così rivelato il suo potere trasformativo, facendo riflettere i partecipanti sul significato profondo di questa parola.

A impreziosire l’atmosfera, l’allestimento dell’evento è stato curato dall’architetto Barbara Viale, che ha progettato una scenografia originale e teatrale. In un momento particolarmente suggestivo, è stato svelato al pubblico il quadro vincitore del Leone d’Oro alla Triennale di Venezia, un’opera che ha consacrato D’Andrea sulla scena internazionale per la sua ricerca artistica e psicologica.

Le interviste

Maurizio D’Andrea (pittore e creatore evento)

In LiberArti, la libertà viene rappresentata in chiave più filosofica, psicologica o esistenziale? Cosa speri che lo spettatore colga da questa riflessione?

«In LiberArti, la libertà è rappresentata in una chiave esistenziale,ma profondamente intrisa di risonanze filosofiche e psicologiche. Non è un’idea astratta o uno slogan da celebrare, bensì una dimensione vitale, una condizione da sondare, mettere in discussione e soprattutto vivere».

Silvia Tancredi (Cantante)

Il canto è un linguaggio universale che spesso parla di libertà. Come hai scelto i brani che interpreterai per LiberArti? Sono stati pensati per raccontare una specifica sfaccettatura della libertà? Raccontaci di un brano che pensi possa essere il fulcro della tua scelta.

«Le canzoni che ho scelto per lo spettacolo “Liberarti” raccontano dei diversi modi in cui la libertà può essere espressa e soprattutto vissuta. Il tema della libertà, d’altronde, ha da sempre caratterizzato il mio modo di vedere e concepire la musica e questa tematica è sempre stata uno degli argomenti principali delle canzoni che ho scritto. In modo particolare, Life as Art, essendo l’ultima creazione è la canzone che meglio esprime il desiderio che avevo di raccontare al mondo che la vita in fondo va vissuta come un’opera d’arte, avendo la consapevolezza dell’importanza della libertà di potersi esprimere per poter così conservare l’autenticità ed i valori per la quale vale la pena di essere vissuta».

Gigi Rivetti (Musicista)

LiberArti è un’esperienza multidisciplinare che unisce pittura, teatro e musica. Qual è la sfida principale nel creare un’armonia tra questi linguaggi artistici? Durante LiberArti, il pubblico sarà invitato a riflettere sulla propria libertà interiore. Credi che la musica possa aiutare gli spettatori a misurare la propria libertà?

«I diversi linguaggi artistici presenti in LiberArti si alimentano in un dialogo continuo; se ci soffermiamo sul significato delle parole, possiamo affermare che il suono della parola è essa stessa musica, così come il linguaggio musicale attinge dal quello dell’arte visiva per definire la varietà timbrica. Questa compenetrazione così profonda rende il progetto LiberArti ricco di pathos, suscitando nello spettatore la libertà di vivere le sensazioni in funzione del proprio vissuto e della propria unicità; la musica è il mezzo privilegiato per veicolare queste emozioni e, nel suo essere impalpabile è – in qualche modo – essa stessa sinonimo di libertà».

Giulio Prosperi (Attore)

Il monologo che interpreterai è stato scritto da Maurizio D’Andrea ed esplora il concetto di libertà in una prospettiva profonda. Dal punto di vista teatrale, quale emozione o riflessione speri di suscitare nel pubblico attraverso la sua interpretazione?

«Ogni attore vuole o vorrebbe, tramite il suo lavoro, mandare un messaggio al proprio pubblico ed emozionarlo. Il messaggio da inviare è già nelle parole di Maurizio e a me spetta il compito di suscitare una emozione in chi ci ascolta. Ovviamente quando c’è un tema importante come quello della Libertà, tutto è più facile. L’attore può lavorare sulla sua tecnica per raggiungere il risultato che vorrebbe ottenere ma può anche emozionarsi a sua volta.
L’importante è mantenere un giusto equilibrio e non farsi portare via dalla lunga onda emozionale. Mi piacerebbe infine far riflettere sul vero significato di libertà e responsabilità: noi siamo liberi di vivere come vogliamo ma senza far del male ad altre persone e ad altri esseri senzienti».

alice ferrero

La fotogallery dell’evento

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