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A cosa servono gli avvocati in vigna: il ruolo del legale

L’uso di diserbanti non aiuta neanche il paesaggio 1

INTERVISTA Il diritto vitivinicolo è una nicchia della professione legale che ha grande importanza là dove la vitivinicoltura ha un ruolo fondamentale, come nell’Albese. Ne parliamo con Ermenegildo Mario Appiano e Andrea Ferrari, due avvocati esperti in questo campo.

In che modo l’avvocato aiuta le aziende vinicole?

«Si parla di vino ma la complessità tecnico giuridica è la stessa di altri ambiti del diritto. Alcuni problemi sono comuni, ad esempio il classico cliente che non paga, insolvente. Esistono, poi, i problemi specifici degli agricoltori: la Pac (la politica agricola comunitaria), le servitù, i comodati e gli affitti. La produzione di vino, poi, è iper regolamentata, la normativa europea è unificata e disciplina i passaggi che devono avvenire allo stesso modo in tutti i Paesi dell’Unione. Anche l’etichettatura e l’imbottigliamento devono essere conformi. L’attuazione amministrativa delle norme europee è competenza nazionale, e ci possono essere procedimenti diversi da uno Stato all’altro. Il vino è soggetto ad accise che sono anch’esse armonizzate a livello europeo. Pertanto, il legale lavora in sinergia con gli altri professionisti del settore, come enologi, agronomi e tecnologi alimentari».

A cosa servono gli avvocati in vigna
Ermenegildo Mario Appiano

Quali sono le principali controversie in materia?

«Parecchie concernono il prodotto, che a volte viene contestato, per cui si esegue l’esame al carbonio per accertarsi che le uve siano quelle del disciplinare. Gli organi di vigilanza eseguono analisi a campione, inviano il vino prelevato in centri specializzati per verificare la conformità al disciplinare; se così non è si arriva alla sanzione. In generale noi sosteniamo che sia meglio prevenire che curare, oltre al valore della consulenza anche per riuscire ad anticipare i tempi, come nel caso dei vini dealcolati, che possono essere uno sbocco importante di mercato».

Con quale tipo di azienda lavorate?

«La piccola e media impresa è il nostro target principale. Il vanto italiano è di avere la presenza di una vigilanza capillare sulla filiera agroalimentare, ma il controllo rigoroso deve essere visto come una tutela per garantire tutti. Le realtà agricole sono anche molto differenziate, certe aziende sono esclusivamente esportatrici, quindi si prefigurano maggiormente i temi legati alla vendita all’estero».

A cosa servono gli avvocati in vigna 1Quali sono le dinamiche che il diritto deve affrontare in questo campo?

«Nel Made in Italy più sei importante e più devi avere regimi di alta qualità, il diritto alimentare è la base su cui si fonda la legislazione vitivinicola attraverso delle norme specifiche di settore. Il diritto agrario è invece collegato alla contrattazione agricola, alla politica comunitaria e alla prelazione agraria. Molto importante è la pianificazione successoria: è indispensabile progettare il futuro con un certo anticipo in modo da non trovarsi poi impreparati. Ciò avviene attraverso la creazione di contratti ad hoc e lo studio delle norme su contratti e affitti agrari per pianificare il passaggio generazionale».

E le norme sul paesaggio?

«È in corso una programmazione che si sta evolvendo: i Comuni pianificano il territorio in un’ottica di patrimonio Unesco. E questo può portare a una conseguenza: togliere aree agricole per destinarle ad alto valore naturalistico. Vendere questi appezzamenti può però diventare più difficile».

Filippo Bonardo Conti

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