
CANALE Durante l’ultimo Consiglio comunale è stata esaminata l’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza Cambia Canale il 16 dicembre scorso, con la quale si chiedevano chiarimenti sulla gestione dell’ente Fiera del pesco.
Il sindaco Enrico Faccenda ha spiegato che le istanze presentate non riguardano il Comune, ma l’ente Fiera, al quale l’Amministrazione ha trasmesso l’interrogazione della minoranza.
L’ente, attraverso il presidente Fabio Sibona, ha inviato i chiarimenti con una nota scritta, letta durante il Consiglio. Scrive Sibona: «Nel 2021 l’ente Fiera chiuse con un passivo di 2.981 euro, nel 2022 il deficit fu di 18.788 euro per le conseguenze del Covid e i ritardi nella ricezione dei contributi. Nel 2023 si ridusse a 6.173 euro e nel 2024, quale dato preconsuntivo al 30 settembre, il passivo era di 57.647 euro. A conclusione dell’annualità, con il consuntivo del 31 dicembre 2024 la passività effettiva è stata di 20.625 euro».
La nota prosegue spiegando che il deficit deriva dagli incrementi delle spese gestionali, come i consumi di energia elettrica. Inoltre nel 2024 i costi dei service degli spettacoli non erano compresi nel cachet degli artisti come negli anni precedenti e ciò ha determinato spese in più per circa 18mila euro.
Il presidente della Fiera del pesco prosegue: «Non risulta alcuna intenzione del Comune di ripianare il passivo, in quanto l’ente non è una partecipata del Municipio». Una nota di chiarimento è pervenuta anche dall’ex presidente dell’ente Fiera del pesco Pinuccio Bracco.
Il sindaco Faccenda ha precisato che, nel frattempo, sono stati sospesi in via cautelativa i provvedimenti di erogazione di contributi non solo all’ente Fiera, ma anche a tutti i soggetti che beneficiano, a vario titolo, del sostegno del Comune. Ora c’è un nuovo regolamento per l’assegnazione dei contributi, approvato in Consiglio, per una più trasparente disciplina delle contribuzioni
Il capogruppo di minoranza Marco Milano ha ribadito: «L’ente Fiera è controllato, come scritto nel Dup, e non partecipato, con l’obbligo da parte del Comune di ripianare i disavanzi. Le spiegazioni fornite, di fatto, non ci dicono cosa è successo negli anni, ma se questa è la risposta ne prendiamo atto».
Elena Chiavero
