
ROMA Si è svolto questa mattina, a Roma presso il ministero delle imprese e del Made in Italy, il tavolo di confronto sulla vertenza Diageo.
I due tavoli precedenti si sono svolti presso il Ministero del lavoro.
Come riferisce il sito istituzionale del Mimit, al centro dell’incontro – cui hanno partecipato le strutture tecniche, i rappresentanti dell’azienda, la Regione Piemonte, Confindustria Cuneo e le organizzazioni sindacali nazionali e di categoria – ci sono state le prospettive industriali dell’impianto di Santa Vittoria d’Alba.
Durante il confronto i vertici della società, attraverso il proprio advisor, hanno allineato le parti coinvolte sul processo di reindustrializzazione dello stabilimento piemontese e sullo stato di avanzamento sulla ricerca di un nuovo acquirente.
La proprietà ha annunciato di aver ricevuto 5 offerte non vincolanti per l’acquisizione degli asset industriali del sito di Santa Vittoria d’Alba, di cui due aziende italiane del settore agroalimentare e tre finanziarie. Il termine per la presentazione delle offerte vincolanti è stato fissato dall’azienda per il 9 maggio.
Un nuovo incontro del tavolo avrà luogo al Mimit il prossimo 12 maggio per monitorare gli stati di avanzamento del processo di rilancio del sito piemontese.
Si aspetta ora la risposta dei sindacati.
Il parere dei sindacati: «Passi in avanti verso il rilancio della produzione e il mantenimento dei livelli produttivi»
Dopo l’incontro al Ministero, arriva il commento delle segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. «L’advisor incaricato dalla Diageo ha illustrato le proposte non vincolanti ricevute fino
ad ora per l’acquisto del sito di Santa Vittoria, spiegando che è volontà dell’azienda dare preferenza alle manifestazioni di interesse che intendono mantenere le attività produttive e la maggior parte della forza lavoro nello stabilimento. Le manifestazioni di interesse sono cinque: oltre alle due aziende italiane, si sono fatti avanti tre fondi d’investimento esteri, uno americano, uno tedesco e uno tedesco-olandese. In tre di questi casi è stata manifestata la volontà a mantenere la quasi totalità dell’organico», si legge.
E ancora: «Valutiamo positivamente l’approfondimento odierno con l’advisor che ha offerto elementi aggiuntivi importanti rispetto allo stato di avanzamento della ricerca di acquirenti per il sito. Riscontriamo dei passi avanti verso un possibile rilancio della produzione, insieme all’obiettivo primario di salvaguardare l’occupazione. Abbiamo ribadito l’importanza delle tempistiche, dato che l’azienda ha fissato per il 9 maggio il termine per la presentazione delle offerte vincolanti. Resta cruciale proseguire il confronto con le organizzazioni territoriali rispetto al piano sociale, il cui termine per la firma scade il 24 maggio», dichiarano Fai, Flai e Uila.
redazione
