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Generazione Z: Coldiretti presenta i suoi giovani viticoltori

Generazione Z: Coldiretti presenta i suoi giovani viticoltori

ASTI Sono 5.500 i giovani agricoltori italiani che hanno scelto un futuro tra le vigne, caratterizzandosi per una maggiore attenzione alla distinzione, alla sostenibilità e all’export, tanto che il settore vitivinicolo è ai primi posti nelle scelte imprenditoriali degli under 35.

Lo afferma un’analisi del centro studi Divulga diffusa in occasione della degustazione dei vini della generazione Z, comprendente una selezione di quelli realizzati da vignaioli under 30 provenienti da tutta Italia.

È quanto emerso nel corso dell’incontro che si è svolto, nei giorni scorsi, nella casa Coldiretti. Tra i relatori c’era anche l’astigiano Alessandro Caruso, delegato Coldiretti giovani Asti.

«Essere viticoltori oggi significa essere anche imprenditori dell’accoglienza e dell’ospitalità. La nostra è una storia ancestrale, che parte dalla vigna con la vendita delle uve e prosegue con il vino venduto sfuso in damigiane, fino ad arrivare all’arte di vinificare, per imbottigliare il genius loci della nostra terra. Così, sorso dopo sorso, ogni bottiglia potrà tornare a sprigionare tutto il fascino e le storie più autentiche di ogni territorio», ha esordito Caruso.

«La narrazione è divenuta una componente imprescindibile dalla qualità dei nostri vini. Una miscellanea esplosiva che necessita di contesti suoi propri, siano essi in cantina, in vigna o nei casot di campagna, così come negli agriturismi, nei mercati contadini  e nelle soluzioni più originali, figlie di geniali intuizioni. Penso, tra gli altri, a quei fermo-immagine di un’ora, un giorno, un tempo, capaci di declinare l’esperienza del vino a occasioni  di ospitalità immersiva e interattiva», ha sottolineato Caruso.

Nell’occasione, il presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone ha dichiarato: «I giovani viticoltori di oggi si fanno anche promotori della biodiversità, riscoprendo antiche varietà di vite e rafforzando il legame con il territorio attraverso i mercati contadini e i canali di vendita diretta. Una tendenza alimentata dalla crescente consapevolezza del ruolo centrale dell’agricoltura nella sicurezza  alimentare  e nella valorizzazione delle tradizioni locali».

Monticone ha aggiunto: «Altro tratto distintivo  dei giovani è l’attenzione alla sostenibilità ambientale, unita a una maggiore specializzazione nelle tecniche di marketing  e alla capacità di utilizzare i social media  per promuovere i propri prodotti».

Atteggiamento che li porta anche a un maggiore orientamento verso l’export, con quasi un terzo delle aziende under 35 che vende i propri vini all’estero, contro un quinto della media generale (dati Divulga). L’attuale situazione oltreoceano, però, li vede particolarmente esposti ai rischi economici.

Il direttore di Coldiretti Asti Giovanni Rosso ha concluso: «I giovani risultano tra i più impegnati nell’innovazione: oltre il 70% di loro porta avanti attività multifunzionali, spaziando dalla trasformazione e vendita aziendale del vino all’enoturismo e a soluzioni wellness con vinoterapia».

Manuela Zoccola

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