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Il bambino che ha perso la mano sullo scuolabus sarà risarcito

Roberto Ponzio: «In effetti siamo molto vicini a una transazione. Mancano alcuni dettagli che dovrebbero essere risolti nei prossimi giorni».

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BRA Perse una mano in seguito a un incidente su uno scuolabus avvenuto nell’ottobre del 2016, dopo 8 anni dall’accaduto ora, nelle aule del Tribunale di Asti, si avvicina la fine del procedimento civile avviato dopo quello penale.

Il bambino di 6 anni aveva messo la mano destra in una fessura della porta in una parte non protetta da guarnizione. Un gesto che gli fu fatale quando l’autobus strisciando contro un muretto gli causò l’amputazione dell’arto.

In seguito all’incidente il bambino fu elitrasportato a Torino, ricoverato alla Città della salute e sottoposto a un intervento ricostruttivo che non fu però risolutivo. Infatti, dopo un iniziale e apparente successo, alcune complicanze resero necessari altri interventi fino alla perdita e amputazione finale della mano.

L’autista del mezzo e il responsabile legale della ditta appaltatrice del servizio per il Comune di Bra erano così finiti nelle aule del Tribunale astigiano protagonisti di un procedimento penale. I due avevano dovuto rispondere dell’imputazione di lesioni gravissime, il primo per la manovra che determinò la perdita della mano al piccolo, e il secondo per non aver garantito alcune norme in materia di sicurezza al proprio dipendente.

Nell’ambito del procedimento i due, difesi dagli avvocati Fernanda Portulano e Carlo Musso, entrambi del foro di Torino, avevano chiesto la messa alla prova con la conseguente sospensione del procedimento. Una richiesta approvata dal pubblico ministero a patto che si impegnassero a versare un acconto pari a 400mila euro.

Era così iniziata la causa civile che, dopo essersi protratta nel tempo, si appresta ora a concludersi. Nell’udienza di lunedì 17 marzo si è arrivati molto vicini a una transazione e il processo è stato differito al 7 aprile per consentire il perfezionamento delle intese tra le parti.

Il legale della famiglia, Roberto Ponzio: «In effetti siamo molto vicini a una transazione. Mancano alcuni dettagli che dovrebbero essere risolti nei prossimi giorni. I danni subiti dal mio assistito sono gravissimi, perché oltre ad aver creato un danno biologico, c’è un danno esistenziale per le limitazioni che la lesione determinerà in tutte le attività ludico-creative del piccolo e l’abolizione di tutte le mansioni di tipo manuale in futuro. L’entità del risarcimento è coperta da una clausola di riservatezza».

e.r.

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