Ultime notizie

Il ricordo / Dal dizionario di Primo Culasso al Dolcetto e al tartufo: un papa che parlava piemontese (VIDEO)

Sono stati diversi i momenti d'incontro tra papa Francesco e le colline Unesco, dal tartufo dell'anno all'emozione dei ragazzi dell'osteria sociale Magna Neta, che nel 2022 hanno partecipato all'udienza in piazza San Pietro, per arrivare al legame con Carlin Petrini.

 5

ROMA La Santa sede lo ha reso noto poco fa: i funerali di papa Francesco si terranno sabato 26 aprile, alle 10 sul sagrato della basilica di San Pietro. Subito dopo, il feretro del papa verrà portato all’interno e seguirà il trasferimento verso Santa Maria Maggiore, che Bergoglio ha scelto come luogo per la sua sepoltura.

E mentre arrivano le prime conferme sui capi di Stato del mondo che parteciperanno ai funerali, da Trump a Zelensky, e si inizia a parlare di conclave, anche tra le colline Unesco è il momento del ricordo.

Tra sorrisi ed emozione

Un papa, Francesco, profondamente legato alle sue origini piemontesi, di cui ha sempre parlato con molta emozione e con un grande sorriso. Diversi i momenti che resteranno impressi nella memoria del territorio.

A partire dal 2017, quando il Comune albese e l’ente Fiera avevano deciso di consegnare proprio a lui il prestigioso tartufo dell’anno. La delegazione albese, con l’allora sindaco Maurizio Marello, la presidente dell’ente Liliana Allena e il vescovo Marco Brunetti, gli aveva consegnato in piazza San Pietro un esemplare di bianco da oltre tre etti, insieme al vocabolario in piemontese scritto da Primo Culasso In quell’occasione, oltre al tartufo, Bergoglio non aveva nascosto di apprezzare anche il Dolcetto, altro simbolo del Piemonte.

La consegna del tartufo dell’anno nel 2017 (foto Vatican news)

Il papa lo aveva ricordato anche nel 2022, quando il 7 settembre a incontrarlo sono stati alcun ragazzi dell’osteria sociale Magna Neta di San Cassiano, insieme a Claudio Alberto, presidente della cooperativa Coesioni sociali. Grazie al vescovo Marco Brunetti, Paolo, Giorgia e Rossella – con i loro educatori -, hanno potuto stringere la mano a Bergoglio. Un momento emozionante per tutto il gruppo, immortalato anche in un video:

Il gruppo di Magna Neta all’udienza in piazza San Pietro.

Poi, nel 2023, un altro tartufo dell’anno, questa volta consegnato dalla famiglia dell’avvocato Roberto Ponzio, che nel museo dedicato al padre (il commendatore Roberto) in via Vittorio Emanuele, custodisce la tradizione di questo prestigioso riconoscimento. La motivazione: la forte coscienza ecologica dimostrata da Bergoglio durante gli anni del suo pontificato. Alcune settimane fa, poi, Gazzetta d’Alba aveva accolto il messaggio della nipote dell’avvocato Ponzio, Chiara Pittatore, che aveva scritto al papa una lettera, augurandogli pronta guarigione. In risposta, aveva ricevuto i ringraziamenti dal Vaticano.

(foto Vatican news)

Tra le altre figure del territorio legate a Bergoglio c’è Carlo Petrini, fondatore di Slow food, che con il papa ha condiviso l’attenzione per l’ambiente e la sostenibilità.  Così lo ha ricordato sui social di Slow food:

f.p.

Banner Gazzetta d'Alba