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Max Marello recupera l’estetica del rock’n’roll nel nuovo singolo

Per l’artista, maestro elementare a Borgomale e residente a San Rocco Cherasca, è il quinto brano lanciato in poco più di un anno

Max Marello

MUSICA Rock’n roll (Ravvedimento operoso) è il nuovo singolo di Massimiliano Marello, pubblicato la scorsa settimana su tutte le piattaforme digitali. Per l’artista, maestro elementare a Borgomale, nato ad Asti nel 1978 e residente da una decina d’anni a San Rocco Cherasca, si tratta del quinto brano lanciato in poco più di un anno, dopo Playlist, Balene, Panna cotta e Le scuole d’estate. Ad accompagnarlo nell’ultimo lavoro sono, come sempre, le cantanti Milena Longhini e Alessia Sposato, il batterista Roberto Butera e il bassista Luigi Belluardo.

Come ha spiegato Marello, «il testo mette in discussione la società contemporanea esortando a un “ravvedimento operoso”, ossia un atto di coraggio per riscoprire la passione, la creatività e la bellezza dell’accettare sfide che non siano soltanto dei rischi da calcolare. Nella canzone è evidente il contrasto tra l’apatia della routine e l’esplosione liberatoria data dal rock».

Max Marello 1Il ritornello invita a «recuperare un po’ d’estetica del rock’n roll»: come puntualizza il musicista, «l’estetica sonora in questione richiama il dinamismo del passato per affrontare il presente con nuova consapevolezza. La frase diventa un’esortazione a rompere gli schemi e a lasciarsi travolgere dalla musica. È un inno alla ribellione positiva, al coraggio di abbandonare le sicurezze per inseguire un sogno o un’emozione in grado di scuoterci fino in fondo».

Tutte esperienze che Marello ha sperimentato su sé stesso. Con un passato in alcune cover e tribute band, dopo i quarant’anni ha avuto il coraggio di iniziare il suo percorso autonomo. «Per superare un bias della nostra società, che prescriverebbe ruoli ben definiti in base all’età, ho dovuto darmi un bel colpo di reni. Esporsi richiede coraggio e ti mette davanti a rischi che, stando dietro le quinte, non correresti.

Soprattutto se inizi un percorso artistico alla mia età, quando non hai più l’attenuante del colpo di testa che è concessa ai ventenni. Ora che è passato un po’ di tempo, posso confermare che il gesto di “bruciare il canovaccio”, come dico nell’ultima canzone, è stata una delle cose più belle che potessi fare nella vita».

Rock’n roll (Ravvedimento operoso) è uscito con un videoclip autoprodotto, «tale compendio artistico, un tempo, era fondamentale per la promozione. Ricordo ancora i pomeriggi interi passati sintonizzato su Mtv».

L’ultimo singolo farà parte degli undici brani, editi e inediti, dell’album Ora che ci penso, in uscita a maggio. «Sono emozionato» confida, «c’è voluto molto tempo ma ero intenzionato a proporre una raccolta coerente, con un legame tra una canzone e l’altra. Ho scelto di stamparlo su un unico supporto: la musicassetta. È inusuale, ma sono convinto che, se casomai sarò il primo a riproporla, non sarò certo l’ultimo. I Cd ormai li ascolta più nessuno, i vinili mi piacciono ma li ho scoperti da adulto, mentre con le musicassette sono cresciuto. Le sonorità date dal nastro sono diverse rispetto al digitale e l’oggetto ha un certo fascino. Acquistandola, ci sarà comunque il codice per accedere ai brani in formato digitale ad alta definizione».

Un’anteprima di Ora che ci penso sarà presentata giovedì 17 aprile ai Malpensanti.

Davide Barile

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