ESTERI Non è mai stato idilliaco il rapporto tra Papa Francesco e il vicepresidente degli Stati Uniti, James David Vance, per altro convertito al cattolicesimo solo nel 2019. In passato spesso Vance aveva criticato il Santo Padre attraverso i suoi canali social, per contro Papa Francesco non ha mai nascosto le divergenze riguardo i piani sull’immigrazione dell’attuale presidente americano, che parlano di deportazione di massa dei migranti.
Riguardo Vance, in una lettera ai vescovi USA, il Pontefice voler sembrava rispondere direttamente al vice di Trump, rispetto all’aver affermato che la dottrina cattolica giustificava quel genere di politiche migratorie.
Ad ogni buon conto, JD Vance ha trascorso le vacanze di Pasqua nella Capitale, dove ha incontrato il presidente del consiglio Meloni, ha partecipato alle funzioni del Venerdì Santo nella Basilica di San Pietro, ha incontrato il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, con cui si è confrontato proprio sui temi delle guerre e dei migranti. In questa occasione Papa Francesco, pur essendo presente in Vaticano, aveva scelto di non ricevere Vance e per molti osservatori questa scelta era legata alle divergenze su guerra, migrazioni e diritti umani. Invece a sorpresa, nella mattinata di Pasqua, il vicepresidente americano è stato ricevuto, per una brevissima visita, dal Pontefice a Santa Marta.
Un incontro disteso e piacevole, iniziato con le parole di Vance che ha detto nel saluto iniziale a Papa Francesco: “So che non è stato molto bene, ma è bello vedere che sta meglio”, per poi aggiungere, “prego per lei ogni giorno”. Un breve scambio di battute, di saluti e di auguri, poi Sua Santità ha voluto omaggiare l’ospite, tra i regali tre uova Kinder Ferrero per i figli del vicepresidente: Ewan, Vivek e Mirabel, non presenti all’incontro. Al termine della visita il vicepresidente americano JD Vance, con la sua famiglia, si è recato presso la basilica di San Paolo fuori le Mura dove hanno seguito la messa di Pasqua.
Andrea Olimpi
