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A teatro il 9 maggio per trovare nuove famiglie affidatarie

A teatro il 9 maggio per trovare nuove famiglie affidatarie

FONDAZIONE FERRERO «Non è facile raccontare in poche parole l’effetto che su di noi ha avuto questa scelta. Non saremmo le stesse persone se M. non facesse parte della nostra vita. Ciò che abbiamo vissuto grazie a lui non è quantificabile, in termini di gioie e soddisfazioni, ma anche di fatiche e sofferenze. La scelta è stata di coppia, e le nostre differenze si sono rivelate spesso una risorsa non indifferente anche se non sono mancati momenti difficili, anche di discussione. Però siamo sempre cresciuti con lui come persone e come coppia». È la testimonianza di una famiglia che ha scelto di prendere un bambino in affido attraverso il consorzio socioassistenziale Alba, Langhe e Roero.

Per promuovere la prossimità familiare e l’affidamento, l’ente, in collaborazione con il suo centro famiglie, ha organizzato per venerdì 9 maggio alle ore 21 nei locali della fondazione Ferrero (ingresso gratuito) uno spettacolo teatrale con le artiste Cristina Voglino (voce narrante) e Monica Calvi (sand artist).

Marco Bertoluzzo, direttore del consorzio, spiega: «L’affidamento e la prossimità familiare rappresentano un importante intervento di supporto per quei minori le cui famiglie si trovano ad affrontare situazioni di vulnerabilità. A seconda della disponibilità di chi si approccia al servizio sociale si possono ipotizzare diversi tipi di progetti, con impegni di tempo differenti. Siamo sempre alla ricerca di persone volenterose che siano disponibili ad accompagnare bambini e ragazzi. La campagna di sensibilizzazione ha la finalità di intercettare nuove risorse».

Nel 2024 gli affidi attuati dal consorzio hanno coinvolto circa 120 minori. Circa 30 erano residenziali (il minore si è trasferito nel nuovo nucleo), di cui circa 10 hanno coinvolto parenti del bambino, e i restanti di natura extra-familiare. Negli anni è aumentata la necessità di trovare nuove famiglie che volessero intraprendere il percorso più «leggero» rispetto all’adozione. L’entrata in famiglia del minore è modulabile in termini di tempo e modalità a seconda delle esigenze individuali, quindi presenta implicazioni meno «definitive» e non prevede l’acquisizione del cognome come invece avviene nell’adozione.

Nell’affido le dinamiche psicologiche e affettive sono meno impattanti, riducendo la possibilità di creare conflittualità o difficoltà rispetto a quanto avviene nel percorso adottivo. Per ulteriori informazioni, il servizio sociale è contattabile all’indirizzo affido@sesaler.it. 

 Marta Andolfi

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