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Conclave 2025: tra tradizione e social network

Il primo nell'era dei social network e dell'AI, scatena il il mondo digitale tra sacro e profano.

Conclave 2025: tra tradizione e social network
di Andrea Olimpi

CONCLAVE – Si è aperto il secondo giorno di Conclave ma l’elezione del nuovo Papa si svolge in un contesto inedito rispetto al passato: sotto l’attenzione costante dei social network. Mentre la Cappella Sistina rimane sigillata, il mondo digitale esplode di reazioni, meme e commenti, trasformando questo evento solenne in un fenomeno mediatico globale.

Cardinali e social: un connubio inedito

Prima dell’inizio del Conclave, i cardinali hanno utilizzato i social media per condividere momenti personali e chiedere preghiere. Tra i più seguiti, il cardinale Isao Kukuchi ha postato una foto sul bus insieme ad altri porporati, in viaggio per pregare sulla tomba di Papa Francesco. Allo stesso modo, il cardinale William Goh ha invitato i fedeli alla riflessione tramite un messaggio su X (ex Twitter), chiedendo un sostegno spirituale per un’elezione ispirata.

La rete si scatena: meme e ironia

Non appena i cardinali si sono riuniti nella Sistina, la rete si è riempita di meme e parodie. Uno dei protagonisti inaspettati è stato un gabbiano, appollaiato sul comignolo, che è diventato subito oggetto di battute e profili social dedicati. A far discutere, però, è stato anche un video generato dall’intelligenza artificiale che mostrava i cardinali danzare, così come un’immagine AI di Donald Trump vestito da Papa, criticata pubblicamente dal cardinale Timothy Dolan come una trovata poco rispettosa.

Il gioco del Fantapapa

Tra ironia e partecipazione, il Conclave 2025 ha visto nascere un fenomeno curioso: il gioco online “Fantapapa”. Gli utenti, creando una squadra virtuale composta da undici cardinali, possono prevedere il nome del futuro Papa e la data della fumata bianca. Oltre 75.000 persone hanno già aderito, dimostrando come la spiritualità e il gioco si incontrino in questo contesto unico.

L’attenzione mediatica mondiale

Oltre 14.000 persone seguono in diretta, attraverso il collegamento realizzato in streaming da Vatican News, il Conclave del 2025 che non è soltanto un evento ecclesiastico di portata storica, ma anche un fenomeno mediatico senza precedenti.

Oltre 6.000 giornalisti provenienti da tutto il mondo sono stati accreditati per seguire l’elezione del nuovo Papa, un numero che testimonia l’interesse globale per questo momento cruciale della Chiesa cattolica . Le richieste di accredito sono giunte da testate giornalistiche di ogni continente, coinvolgendo televisioni, agenzie di stampa, quotidiani, periodici, radio e media digitali .

Per gestire questa imponente presenza mediatica, il Vaticano ha allestito un Media Center temporaneo presso il Salone San Pio X, accessibile ai giornalisti muniti di accredito temporaneo, mentre la Sala Stampa della Santa Sede in via della Conciliazione 54 rimane riservata agli accreditati ordinari.

Questa massiccia copertura mediatica riflette l’interesse globale per un Conclave che, oltre a essere il più internazionale della storia, si svolge in un’epoca in cui la comunicazione digitale e i social media amplificano ogni dettaglio, trasformando l’elezione del nuovo Papa in un evento seguito in tempo reale da milioni di persone in tutto il mondo.

Tecnologia e riservatezza

Nonostante il clamore mediatico, il Vaticano ha adottato misure tecnologiche per garantire la segretezza del Conclave, utilizzando jammer per bloccare le comunicazioni esterne. L’equilibrio tra tradizione e modernità si fa evidente: mentre i cardinali sono isolati, il mondo digitale osserva e commenta, rendendo questo Conclave un evento storico anche sul piano comunicativo.

Oltre i social: l’inedita sfida della diversità nel Conclave 2025

Il Conclave del 2025 si caratterizza come il più internazionale e culturalmente variegato della storia della Chiesa cattolica, con 133 cardinali elettori provenienti da 71 paesi diversi.
Per la prima volta, meno della metà dei partecipanti proviene dall’Europa, segnando un cambiamento significativo verso una rappresentanza più equa delle diverse aree geografiche. Tra le delegazioni più numerose spiccano l’Italia con 17 cardinali, seguita dagli Stati Uniti con 10 e dal Brasile con 7.

Tuttavia, questa straordinaria varietà linguistica e culturale rappresenta anche una sfida concreta: molti cardinali non parlano italiano, la lingua ufficiale delle procedure, e alcuni comunicano esclusivamente nella propria lingua madre.
Sebbene il latino sia tradizionalmente la lingua liturgica, per le comunicazioni quotidiane si utilizza l’italiano, spesso con il supporto di interpreti.

Un’altra particolarità di questo Conclave è la presenza di numerosi volti nuovi: molti cardinali partecipano per la prima volta e alcuni non si conoscevano nemmeno personalmente prima dell’evento, rendendo più complessa l’interazione e la costruzione di alleanze all’interno della Cappella Sistina.

Questa composizione eterogenea riflette un’evoluzione della Chiesa verso una maggiore inclusività e rappresentanza globale, ponendo interrogativi sulle dinamiche future e sul ruolo del prossimo Papa in un mondo sempre più interconnesso.

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