Ultime notizie

Immobili carissimi ad Alba: 2mila euro in media a metro quadro, più cara di Torino e del distretto dei laghi

Oltre alla questione degli affitti, il problema è comprare casa. E se c'è una fascia di popolazione che fatica non poco, ci sono molti stranieri abbienti che sotto le torri cercano il lusso

 6
17 ottobre 2004 - foto aeree (foto Severino Marcato)
di Filippo Bonardo Conti e Francesca Pinaffo

ALBAIl mercato immobiliare ad Alba e sul territorio circostante, in particolare in Langa, è sempre più problematico: da un lato l’impennata degli affitti brevi che tolgono case da proporre in locazione a famiglie, giovani e lavoratori, con prezzi che salgono alle stelle, e dall’altro lato stranieri molto abbienti che cercano il lusso.

La speculazione e la polarizzazione su alcune aree, con lo spopolamento di altre, rientrano in queste dinamiche errate, che riflettono ciò che accade a livello nazionale.

Se guardiamo alla realtà albese, non sono poche le persone che, pur lavorando in città, si trasferiscono a Bra a causa dei costi. Il treno per loro diventa spesso il mezzo di trasporto quotidiano. Sotto le torri, si registrano anche i primi casi di coabitazione: si tratta di sconosciuti – magari dipendenti della stessa azienda – che affittano casa insieme per dividere le spese. Un po’ come all’università, con la camera da letto privata e gli altri spazi in comune. Lorenzo, di origini pugliesi e operaio in città, dice: «Quando sono arrivato ad Alba, tre anni fa, ho subito capito che affittare da solo sarebbe stato impossibile. Avevo trovato, in un primo momento, un alloggio alle porte della città. Il canone era accettabile, ma la proprietaria ha poi venduto l’intero immobile. Alla fine, ho messo un annuncio in azienda e ho trovato un coinquilino: dividiamo a metà tutte le spese. A 40 anni forse non è il massimo, ma sono soddisfatto della mia scelta».

I costi

Le cause della crisi abitativa sono molteplici. Non solo per gli affitti. Lo stesso discorso vale se si cerca di capire perché, oggi, acquistare casa è un’utopia per molti. Si va dal valore degli stipendi, fermi a vent’anni fa, all’inflazione che ha ridotto il potere d’acquisto, facendo lievitare il valore degli immobili. In più, nel 2022 è stato registrato un aumento dei tassi di interesse sui mutui, una situazione in parte stabilizzata, ma le difficoltà restano.

Secondo il portale di annunci immobiliari on-line Idealista (aggiornati ad aprile), Alba registra un prezzo medio di vendita di poco più di 2mila euro al metro quadro (in centro storico, per alloggi ristrutturati, si superano anche i 4mila euro). A Bra, si resta sui 1.400 euro. Il dato albese è molto rappresentativo, se si pensa che Torino città offre un prezzo medio di vendita di “soli” 1.873 euro e la Granda, nel complesso, si ferma a 1.212 euro al metro quadro. Se si amplia ancora lo sguardo, sono molto più bassi i prezzi nella provincia di Asti, con una media di 872 euro, e di Alessandria, con 772 euro al metro quadro.

Si ritorna a salire con il Verbano-Cusio-Ossola, zona turistica grazie ai laghi, ma la media resta attorno ai 1.800 euro, sempre più bassa rispetto ad Alba, che si conferma l’area meno accessibile.

Il paradosso: chi ha soldi non trova ciò che cerca

Per capire in concreto l’andamento del mercato abbiamo sentito alcuni operatori immobiliari albesi. Sergio Borrano, titolare dell’agenzia Eurocasa, afferma: «Per gli affitti, abbiamo tanta richiesta, i prezzi sono aumentati e l’offerta è poca, soprattutto a inizio anno scolastico, perché servono parecchie locazioni per rispondere alla domanda degli insegnanti in arrivo da altre zone». E prosegue: «Ad Alba sono molti i proprietari che hanno scelto gli affitti turistici e chi li propone in centro storico lavora molto di più, soprattutto durante la Fiera del tartufo. C’è anche da dire che alcuni si sono stancati e stanno tornando alle classiche locazioni annuali».

Sul lato compravendite, Borrano conferma prezzi e difficoltà: «In centro, gli immobili sono pochi e se li accaparrano quasi sempre residenti in zona. Lo straniero predilige acquistare fuori città. Monforte è il paese più turistico: si cerca la vista, il giardino e la piscina».

Nasce Turris per collegare nove paesi con un sentiero di 232 km
Turisti sulle colline Unesco.

Olga Colla, dell’agenzia Inter.Media, sottolinea: «Gli affitti sono aumentati ma non di tanto: erano già molto alti prima. Anche noi vediamo che parecchi clienti stanno rinunciando alle locazioni brevi, perché comportano troppo lavoro». Per assurdo, tra i clienti che vogliono comprare, c’è anche chi ha disponibilità molto elevate, ma non trova ciò che cerca: «Tra i residenti in zona, tutti vogliono venire ad Alba per i servizi comodi: cercano condomini recenti, ma non ci sono. La tendenza delle grandi ville è passata».

A cercare ampie metrature sono gli stranieri, ma sono focalizzati sulle cascine di Langa: «A Neive, per esempio, abbiamo venduto una proprietà a un texano», dice Colla.

È un settore che conoscono bene alla Engel&Völkers, come spiega Alessandro Matarozzo: «I nostri clienti sono al 65% stranieri. Provengono da Germania, Svizzera, Scandinavia, Stati Uniti e Australia». Cercano la casa dei sogni, spesso in Langa: «Quella alta, perché lontana dai servizi, soffre un po’. Le zone del Roero sono meno ricercate perché troppo boschive. Siamo arrivati a vendere un immobile per oltre 3 milioni di euro sulla destra Tanaro: gli acquirenti erano francesi».  

Gatto: «Uno studio per capire la situazione residenziale in città»

Da Firenze a Barcellona, ma anche Torino: il tema delle politiche abitative è al centro del dibattito in Italia e all’estero. C’è chi ha scelto di imporre una stretta sugli affitti brevi turistici e chi per ora osserva la situazione.

Vinum 47^ Edizione
Alberto Gatto

Anche Alba da tempo si sta interrogando. La novità è che, nella variazione di bilancio che verrà discussa nel prossimo Consiglio comunale, il 29 maggio, 40mila euro saranno destinati a uno studio sul tema.

Lo annuncia il sindaco, Alberto Gatto: «Prima di pensare a eventuali azioni, ci serve avere una fotografia reale del presente». Il riferimento è al quadro degli immobili in città: quanti sono sfitti? Quanti destinati alle locazioni brevi? Quanti abitati in modo permanente? «Senza numeri precisi non è possibile affrontare un tema così delicato. Lo studio verrà affidato a una società di consulenza specializzata, secondo le modalità individuate dagli uffici».

Riprende il sindaco: «Da quando mi sono insediato, mi capita spesso di parlare con persone che faticano a sostenere un affitto, sia italiani che stranieri. È l’indice di un problema».

Gatto passa alla revisione generale del Piano regolatore: «Rivedere l’assetto urbanistico della città, aggiornandolo ai tempi attuali, rientra anche in questo ambito: in passato si è costruito parecchio, ma esistono zone dove l’urbanizzazione si è mai concretizzata, perché nel frattempo il territorio comunale si è sviluppato in altre direttrici. Si aggiunga, poi, l’inverno demografico, che riguarda noi come tutto il Paese: ragionare sulla questione abitativa passa anche da questo discorso e da una pianificazione corretta».

Banner Gazzetta d'Alba