PENSIERO PER DOMENICA – VI DI PASQUA – 25 MAGGIO
Gli Atti degli Apostoli, il racconto dei primi passi della comunità pasquale, ci offrono oggi uno dei documenti più importanti per la vita della Chiesa: le discussioni e le deliberazioni del concilio di Gerusalemme (15,1-2.22-29). Sarebbe utile leggere il testo completo, per capire l’importanza dell’evento, decisivo per il futuro della nuova fede: l’incontro con il Risorto è aperto a tutti.

La posta in gioco era altissima: si trattava di decidere se il gruppo di quanti avevano seguito Gesù e avevano creduto nella sua risurrezione dovevano considerarsi una setta giudaica (per cui, solo chi diventava ebreo poteva essere ammesso nella comunità cristiana) o se la nuova fede era una offerta per tutti. Per questo viene convocata una assemblea, a cui partecipano membri delle varie comunità. Tutti esprimono la loro opinione. L’assemblea prende una decisione, sotto la guida dello Spirito Santo («è parso bene, allo Spirito Santo e a noi»): apre a tutti, anche ai pagani, l’accesso alla nuova fede. Vengono vietati tre comportamenti alimentari che fanno orrore agli ebrei – mangiare carne sacrificata agli idoli, carne di animali soffocati e sangue – e le unioni illegittime, vietate nella Bibbia e considerate contrarie alla legge naturale.
Trova conferma la promessa di Gesù, riportata nel Vangelo: «Lo Spirito Santo… vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto» (Gv 14,26). Lo Spirito Santo è la continuazione della presenza di Cristo risorto all’interno della comunità. Ma come si configura questa presenza? Il vero legame con il Risorto – sperimentato nelle prime comunità, ma non esclusivo di esse – è la Parola. Lo Spirito Santo è presente nella Parola e ci parla attraverso la Parola, letta insieme, discussa in comunità, interpretata e accolta come guida per la vita. Come il Cristo risorto non smentisce e non modifica quanto rivelato dal Gesù storico, così nessuna “ispirazione” o rivelazione privata potrà mai smentire quanto insegnato da Gesù. Lo Spirito non porta una rivelazione nuova; aiuta a calare il Vangelo nel quotidiano, ad affrontare problemi che il Gesù storico non ha quasi mai incontrato. Gli incontri con pagani, nel Vangelo, si contano sulla punta delle dita!
Dove incontrare allora il Risorto? La domanda che ritorna in tutte le domeniche di Pasqua riceve oggi una risposta significativa. Il primo terreno di incontro è la Parola. Gesù continua a “parlare” attraverso i testi sacri in cui sono state raccolte le sue parole, la sue azioni, il suo modo di incontrare le persone e le esperienze delle prime comunità. È questa la strada della pace, tracciata da Gesù e rievocata da Leone XIV, nel suo primo saluto.
Lidia e Battista Galvagno
