
CUNEO – La querelle sulla strategia turistica ad Alba l’ha lanciata, durante l’assemblea annuale di Confindustria Cuneo (martedì 10 giugno), l’imprenditore del vino Angelo Gaja, tra gli ospiti intervenuti sul palco.
Nel ripercorrere il suo percorso, dagli insegnamenti ricevuti dalla nonna in poi, Gaja ha parlato anche della strada turistica intrapresa ad Alba e in Langa. Se oggi, agli albori degli 11 anni dal riconoscimento Unesco, si parla sempre di più di sostenibilità, la visione dell’imprenditore è molto chiara: “Il turismo porta con sé benefici e anche disagi. C’è un limite da questo punto di vista”. E si è soffermato su Vinum: “Organizzano la più grande enoteca a cielo aperto d’Italia e, per entrare nelle piazze, devi pagare. Parlano anche di street food ed Langa, che io personalmente non ho mai visto. Ecco cosa vorrei: se si occupa suolo pubblico nei giorni festivi, quest’ultimo dovrebbe essere pagato caro. E i proventi dovrebbero entrare non nelle casse del Comune, ma in beneficenza”.
La risposta dell’ente Fiera
Parole forti, che hanno sollevato la pronta reazione dell’ente Fiera, che ha diffuso una nota.
Ecco le parole del presidente, Axel Iberti: “Vorrei fare chiarezza sull’intervento di Angelo Gaja all’assemblea di Confindustria Cuneo di ieri, a scapito di Vinum, la manifestazione dedicata ai grandi vini del Piemonte che si è svolta poco più di un mese fa ad Alba, organizzata dal nostro Ente Fiera di Alba. Le parole di Gaja lasciano tutto il gruppo di lavoro e gli stakeholder delusi, imbarazzati, increduli“.
E ha proseguito: “Per amore di verità, oltre che per il rispetto che dobbiamo ai grandi vignaioli che hanno ideato la manifestazione decidendo di creare valore e generare un impatto positivo per tutto il territorio, su tutti Giacomo Oddero cui questa edizione è stata dedicata, è opportuno difendere il buon nome della manifestazione, frutto del lavoro dell’Ente Fiera – concertato con le istituzioni del territorio, a partire dal Comune di Alba, e dialogando costantemente con i Consorzi di tutela, coinvolgendo oltre 200 produttori che apprezzano il valore indiscusso dell’evento – e delle centinaia di volontari dei Borghi albesi riuniti sotto il cappello della Giostra delle Cento Torri. Nel rispetto delle opinioni di tutti, chiariamo: l’accesso alle piazze albesi, che rimangono sempre aperte al pubblico, è completamente gratuito”.
Iberti ha concluso: “L’occupazione di uno spazio pubblico prevede la corresponsione dei diritti di plateatico, che Vinum paga, al pari di tutte le manifestazioni che si svolgono in città. Sono soldi pubblici, in virtù dei quali il Comune offre servizi alla cittadinanza. Non solo: oltre a pagare per il suolo pubblico, esiste un contratto di licenza per l’uso del marchio “Vinum”, per il quale l’Ente Fiera versa al Comune un corrispettivo economico. Siamo felici dell’attenzione di Angelo Gaja per la manifestazione, invitandolo a partecipare alla prossima edizione di Vinum, così che possa apprezzare lo Street food ëd Langa pensato per offrire un assaggio di qualità della nostra filiera agroalimentare. Sarà occasione per confrontarsi e dialogare, scoprendo la passione e gli obiettivi condivisi che animano tutte le persone che lavorano per amore del nostro territorio”.
La risposta del Comune
Non meno forte la risposta del Comune, attraverso le parole del sindaco Alberto Gatto e dell’assessora al turismo Caterina Pasini:
“Ogni spunto di riflessione è interessante per migliorare e migliorarsi ed innovare. Inviteremo Angelo Gaja, prestigioso produttore vitivinicolo, a Vinum, in modo che possa concretamente conoscere la manifestazione e confrontarsi su di essa e sulle diverse iniziative che si svolgono nella nostra città”, hanno dichiarato. “Tengo a precisare che tutti gli eventi organizzati ad Alba pagano l’occupazione di suolo pubblico, compresi ovviamente Vinum e la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che negli anni hanno portato nel mondo il nome della nostra città e di tutto il territorio. Ed è giusto così, perché quando si parla di spazio pubblico, si parla dello spazio di tutti. Inoltre, diventa in questa occasione importante sottolineare come il canone di suolo pubblico, come tutte le altre entrate, una volta versato al Comune, non finisca in beneficenza, ma venga investito in strade, asili e parchi. Vengono erogati servizi per famiglie e imprese”, hanno dichiarato.
Francesca Pinaffo
