
REFERENDUM In vista dei referendum dell’8-9 giugno, parliamo con Piertomaso Bergesio, segretario di Cgil Cuneo. Il sindacato, oltre ad aver presentato i primi quattro quesiti, sostiene anche il referendum sulla cittadinanza.
Perché questi referendum sono così importanti per tutti?
«Oggi ci sono troppe persone che hanno un lavoro precario e povero. Come ricordiamo da mesi, sul totale dei nuovi contratti stipulati nella Granda nel 2024, più dell’80% era a termine. Ed è un tema che riguarda tutte le generazioni: vorrei ricordare che le pensioni di coloro che hanno concluso la propria vita lavorativa vengono pagate attraverso i contributi versati da chi attualmente sta lavorando. In questi ultimi anni, abbiamo assistito a un continuo deterioramento del lavoro. Mi riferisco anche alla costante diminuzione delle retribuzioni, che non a caso va di pari passo con un incremento dell’età pensionabile e con una riduzione dei trattamenti previdenziali. In questa spirale, c’è anche un’insufficiente rivalutazione delle pensioni, rispetto a un caro vita sempre più pesante. La nostra provincia, da questo punto di vista, non può certo dirsi un’isola felice».
E per quanto riguarda il quinto quesito, come vi ponete?
«Sosteniamo il sì, anche in questo caso. Non si tratta di regalare la cittadinanza: tutti gli elementi oggi essenziali per ottenerla (redditi sufficienti per vivere dignitosamente, un alloggio stabile, nessuna pendenza penale, nessun problema con il Fisco, nessun rischio di pericolosità sociale) restano identici. Si tratta semplicemente di ridurre il tempo necessario per presentare la domanda e diventare italiani. Oggi, tra queste due fasi, trascorrono come minimo tre anni: se si sommano con i dieci necessari per maturare questo diritto, è un tempo inaccettabile. Non scordiamoci che le lavoratrici e i lavoratori migranti sono indispensabili per il nostro sistema economico e sociale: svolgono mansioni che, se ci basassimo solo sugli italiani, rimarrebbero del tutto scoperte. Il voto è un’occasione di cambiamento, per un’Italia migliore e al passo con i tempi».
QUI il riassunto dei cinque quesiti
Francesca Pinaffo
