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Mercato della terra / I vini di Manera sono l’essenza di un territorio

Mercato della terra / I vini di Manera sono l’essenza di un territorio
Gabriele, Daniele e Carlo Manera

LA STORIA Nelle colline di San Rocco Seno d’Elvio, a pochi chilometri da Alba, si trova l’azienda agricola Manera, una realtà profondamente radicata nel paesaggio delle Langhe e nella memoria di famiglia da tre generazioni di produttori vinicoli.

Tutto ebbe inizio negli anni ’50, quando i fratelli Franco e Luciano, giovanissimi, iniziarono a lavorare la terra, con l’obiettivo di produrre uva da vendere. Da lì, passo dopo passo, l’azienda si è evoluta, ampliando la superficie vitata e arricchendo la gamma delle varietà coltivate. Il 2005 segna un momento di svolta: entrano in azienda i figli enotecnici Gabriele, Daniele e Carlo, che portano nuove competenze e una visione moderna, senza mai rinunciare al rispetto per la tradizione. È l’inizio della produzione diretta di vino, che è frutto di un lavoro meticoloso in vigna e in cantina.

Ogni bottiglia dell’azienda Manera racconta l’essenza delle Langhe, un territorio unico, modellato milioni di anni fa dal ritiro del mare Padano, che ha lasciato in eredità suoli ricchi di marne calcaree, argille e gesso. Qui, il clima continentale e le forti escursioni termiche tra giorno e notte favoriscono la lenta maturazione delle uve, esaltandone le complessità.

I vigneti sono curati nel rispetto dell’ambiente, con pratiche di agricoltura integrata, concimazioni organiche e interventi mirati per ridurre la produzione a vantaggio della qualità. La vendemmia, rigorosamente manuale, si svolge tra i mesi di settembre e ottobre, selezionando solo i grappoli migliori per una vinificazione attenta e rispettosa.

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La produzione è di circa quarantacinquemila bottiglie all’anno e ogni vino è espressione autentica del suolo e del lavoro fatto con dedizione. Partecipare al Mercato della terra significa portare avanti questa filosofia in modo ancora più consapevole. Lo spiega con chiarezza Franco Manera: «È una scelta importante, che comporta anche una responsabilità condivisa. Tutti noi produttori siamo chiamati a rispettare principi chiari, che rappresentano l’identità stessa di questo nostro progetto. È fondamentale ricordarli, per continuare a garantire ai visitatori la trasparenza, la qualità e la coerenza».

Franco aggiunge ancora: «Al Mercato della terra possono partecipare soltanto dei produttori diretti. Questo significa che vendiamo esclusivamente ciò che coltiviamo, alleviamo o trasformiamo con le nostre mani. Non ci sono rivenditori di alcun tipo: ogni prodotto ha una storia concreta, che ciascuno di noi può raccontare in prima persona. I prodotti devono essere locali, freschi e di stagione. È un impegno che rispetta la natura, il territorio e il lavoro quotidiano di chi produce. Fare questa scelta significa valorizzare le eccellenze dell’ambiente e offrire un cibo sano e genuino. Infine, vuol dire anche condividere una stessa visione di un’agricoltura giusta, sostenibile, oltre che rispettosa dell’ambiente come delle persone».

Bruna Bonino

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