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Asti-Cuneo: luglio sarà il mese della posa delle prime travi del maxiviadotto (FOTO)

Per avere un quadro sull’avanzamento del cantiere, abbiamo chiesto un riscontro alla società concessionaria

Asti-Cuneo: luglio sarà il mese della posa delle prime travi del maxiviadotto

di Beppe Malò

ALBA A che punto è il cantiere dell’autostrada Asti-Cuneo? Se si passa da località borgata Molino, ai piedi della collina di Verduno, è facile rendersi conto di come stia cambiando l’aspetto dell’ultimo lotto (il 2.6a), che collegherà il 2.6b (da Alba a Roddi) al moncone di Cherasco. Anche se, a circa sei mesi dal termine annunciato per il suo completamento e per l’apertura al traffico (dicembre 2025), ci si chiede se il tempo restante sia sufficiente.

In fin dei conti, si parla di un tratto di poco di più di quattro chilometri, che sembrano senza fine. Per avere un quadro sull’avanzamento del cantiere, abbiamo chiesto un riscontro alla società concessionaria: «La scorsa settimana, si è svolta una riunione per attualizzare la situazione e confrontarla con il cronoprogramma dei lavori. In questo momento, sono all’opera 400 addetti con attrezzature e macchine operative, il cantiere procede spedito e si sono conclusi tutti i lavori relativi alle opere di fondazione e di elevazione degli elementi destinati a sorreggere le prime travi del viadotto», spiegano attraverso l’Ufficio comunicazione dell’Asti-Cuneo Spa.

E aggiungono: «Le opere di posa sono previste per il mese di luglio e, con ogni probabilità, saranno effettuate di notte. Per quanto riguarda il cronoprogramma, possiamo confermare l’ultimazione prevista entro la fine dell’anno».

Un quadro confermato anche da Massimo Antoniotti, vicepresidente della Provincia di Cuneo e consigliere con delega alla viabilità, che commenta: «Venerdì scorso, abbiamo riaperto il traffico (a senso unico alternato, regolato da semaforo) del tunnel del Tenda, a quasi cinque anni dalla chiusura. Nella Granda, sono attivi un consistente numero di cantieri di grande rilevanza e quello dell’autostrada A33 è senza dubbio il più importante. In tutta sincerità, posso dire che è anche quello a cui guardo con maggiore tranquillità per quanto riguarda il proseguimento dei lavori».

Antoniotti entra nel merito del discorso: «Mettendo a confronto quanto già fatto e quanto resta da fare, ci sono tutti gli elementi per essere ottimisti in questo senso. È una visione condivisa anche dalla concessionaria. In questo momento, si procede con i viadotti in direzione Roddi, dove il percorso è tracciato e sono stati completati tutti gli interventi di deviazione delle acque. Sull’altro versante, verso Cherasco, si sta lavorando alla posa in opera dei sotto servizi».

Era lo scorso 17 marzo quando la società concessionaria apriva le porte del cantiere ad autorità e giornalisti: è stato ribadito il rispetto del termine di fine 2025, con la previsione di proseguire con alcuni interventi complementari nei mesi successivi, da ultimare in ogni caso entro aprile 2026. Secondo le stime presentate in quell’occasione, l’autostrada dovrebbe anche aumentare il volume di traffico, una volta terminata, passando dalla media di 6.500 mezzi giornalieri attuali a un raddoppio.

A precisare la data di completamento dell’intera A33 era stato, nei giorni precedenti, anche il vicepremier Matteo Salvini. In Senato aveva parlato di «apertura in anticipo, a fine 2025». Peccato che due anni fa, in occasione del completamento del lotto 2.6b da Alba a Roddi, aveva fissato come termine il 2024.

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