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Omicidio Pesce, ridotta in appello la pena al padre, sconterà 13 anni di carcere

Valerio Pesce
Valerio Pesce

CANELLI – La Corte d’assise di Torino si è pronunciata mercoledì 9 luglio sul ricorso in appello di Piero Pesce, condannato in primo grado per l’uccisione del figlio Valerio di 28 anni che gestiva una tabaccheria in piazza Cristo Re ad Alba.

Il giudice di secondo grado ha ridotto da 15 a 13 gli anni di detenzione che il sessantacinquenne sta scontando nel carcere di Biella.

Il Tribunale astigiano, in primo grado, aveva tenuto in conto la condizione di seminfermità mentale di Pesce al momento dell’omicidio (era il 23 novembre 2022) causata dalla depressione sofferta dopo la morte della moglie e aggravata dalla situazione dell’unico figlio che aveva maturato dipendenze per alcol e azzardo. Con questo nuovo giudizio la Corte d’appello ha accolto l’istanza della difesa per la riduzione della pena considerando lo stato di salute mentale che persiste durante la carcerazione.

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