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Valeria Cout lascia la presidenza dell’Einaudi e saluta i suo alunni

Valeria Cout
Valeria Cout

ALBA – Da settembre l’istituto Einaudi di Alba non sarà più diretto da Valeria Cout, trasferita a Santo Stefano Belbo. Nei giorni scorsi gli studenti avevano scritto una lettera, riportiamo ora la risposta della dirigente.

Carissime ragazze e ragazzi dell’Istituto Einaudi,

La lettera “Una preside con la P maiuscola” che avete voluto dedicarmi per salutare i miei tredici anni passati all’istituto Einaudi mi ha colto di sorpresa e ha suscitato in me un vortice di emozioni che ancora faccio fatica a dominare e a riordinare. Provo, allora, a riassumere in queste poche righe il senso di gratitudine e riconoscenza che nutro nei vostri confronti per tutto quello che avete saputo trasmettermi in questi anni in via Pietro Ferrero 20 ad Alba.

Il rapporto tra preside e studenti viene spesso vissuto in un’ottica di naturale antagonismo, una contrapposizione, quest’ultima, probabilmente figlia di un gioco delle parti che, però, non mi sento, né mi sono mai sentita, di condividere.

A mio avviso, infatti, preside, studenti, corpo docenti e, più in generale, tutto il personale scolastico non appartengono a schieramenti differenti – benché, talvolta, la realtà sembri far trasparire l’esatto contrario – ma aì un’unica squadra che persegue il medesimo obiettivo: quello formativo.

Una formazione che non è unilaterale, ossia rivolta soltanto a voi, alunni oggi, cittadini domani, bensì reciproca e, per così dire, circolare, tale, cioè, da abbracciare tanto la sottoscritta quanto ciascun studente: del resto, a nessuna età si smette mai di imparare e di crescere e ciò vale, a maggior ragione, se si frequenta un ambiente dinamico e giovane come quello di una scuola.

Per me, quindi, la vostra presenza tra banchi e corridoi dell’Einaudi è stata anche questo: un’occasione per crescere e maturare come dirigente ma, prima ancora, come persona.

In questo lungo percorso insieme abbiamo condiviso tante attività che mi hanno permesso di andare oltre quella “barricata” che talvolta si crea tra la mia generazione, quella dei cosiddetti boomer, e la vostra, quella, ricordando il libro di Michele Serra, degli “sdraiati”.

E questo “andare oltre” mi ha permesso di conoscervi meglio. I ricordi sono tanti e, alla stregua di istantanee, li conservo dentro di me in un personalissimo album di famiglia “allargata” (perché questo, in fondo, dovrebbe essere la scuola): dalle esperienze dei “Cento passi” di Peppino Impastato a Marina di Cinisi, ai soggiorni studio a Parigi, ai viaggi di “distruzione”, tra notti insonni passate da una camera all’altra, con pronti interventi di “salvataggio” per aver “alzato un po’ il gomito” o per improvvisi stati febbrili. Mi avete “regalato” sorrisi, “arrabbiature” per i miei consigli a volte inascoltati, ma anche soddisfazioni per i traguardi che avete raggiunto. Non dimenticherò i vostri sfoghi nel mio ufficio per “un’ingiustizia” subita, i caffè o i dolci che di tanto in tanto mi avete offerto per migliorare e – letteralmente – addolcire le mie giornate lavorative.

Devo, poi, confessarvi questo piccolo segreto che ho custodito gelosamente: siete stati una delle spinte motivazionali, insieme agli amici del tempo libero e del Cai di Alba, a consentire di aprirmi nuovamente alla vita, dopo la morte di mio marito, Massimo.

Il dialogo con voi, anziché il monologo rivolto a voi, ha sempre rappresentato per me un presupposto imprescindibile per rendere la scuola un punto di riferimento, una sorta di caposaldo da cui partire per affrontare le sfide che ogni percorso di crescita inevitabilmente presenta in corso d’opera.

Non sono mancate situazioni dolorose: la perdita di alcuni compagni ci ha segnato profondamente e un mio particolare pensiero lo vorrei dedicare a Fabio, con l’augurio che tu possa riprenderti e tornare a trovarci: come una squadra facciamo il tifo per te!

Nel ricordarvi con affetto, vi porto nel mio cuore e Vi abbraccio tutti.

Buon cammino!

La vostra, pur sempre preside, Valeria Cout

 

 

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