
di Davide Barile
ALBA – Con la sigla Cer si indicano le Comunità energetiche rinnovabili. Entrate in vigore con il decreto attuativo del 24 gennaio 2024, sono costituite da gruppi di utenti privati e imprese che scelgono di condividere tra di loro l’energia prodotta dai pannelli solari. Tra i benefici vi sono il risparmio in bolletta, l’incremento dell’uso di energia prodotta da fonti rinnovabili e la possibilità di accedere a contributi. Per ora, in Italia le Cer sono 46, concentrate soprattutto al Nord.
Del tema si era parlato a marzo in un incontro in sala Riolfo promosso dall’assessore Roberto Cavallo con la partecipazione di Stefano Dotta dell’Envipark di Torino. In seguito, il 17 giugno, nella seconda commissione consiliare albese è stato deciso di far aderire il Comune a una delle Cer presenti nella zona. Per parlare delle esperienze già avviate erano presenti Valerio Pennasso, Lorenzo Cane e Daniele Demaria, presidenti delle comunità energetiche di Rodello, della Croce rossa e del Roero.
I dubbi dell’opposizione
Da allora, riferisce Domenico Boeri in occasione del Consiglio comunale del 30 luglio, «non si è più saputo nulla e vorrei capire il motivo dell’ampio ritardo». Per tentare di rassicurare il consigliere è intervenuto Roberto Cavallo: «L’importanza dell’adesione a una Cer era stata sottolineata nella seconda commissione da membri di entrambi gli schieramenti. Con l’occasione, avevamo chiarito i dubbi arrivati da più parti. Prima di tutto, avevamo spiegato che il Comune avrebbe aderito a una comunità energetica afferente alla cabina primaria di Alba: la selezione, quindi, si è ristretta a Rodello, Croce rossa e Roero. L’adesione non comporterà la perdita di eventuali incentivi ed essendo un’associazione non ci sarà una divisione degli utili e delle perdite tra i membri. I costi di ingresso, in un caso, sono pari a zero. Nelle altre due realtà, l’iscrizione è compensata dai contributi ricevuti in seguito».
Gli uffici comunali «hanno già predisposto la delibera per l’adesione, che ora è al vaglio della ripartizione ragioneria e finanze per la verifica degli statuti e della contabilità. La porteremo all’approvazione del consiglio appena sarà possibile».
In conclusione, Boeri ha affermato: «Tutti questi mesi mi sembrano troppi, comunque aspetteremo».
