di Valter Manzone
BRA – Imbrattato, nel cuore della scorsa notte, il murale con la faccia sorridente di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio per mano del fidanzato Filippo Turetta.
La grande opera, che è stata realizzata lo scorso anno dall’artista braidese Giovanni Botta, campeggia sul “Muro della sofferenza” all’incrocio tra strada Crosassa e via XII Divisione pPartigiana.
Chi è passato in zona stamani (lunedì 25 agosto) ha subito notato i tratti neri che sono stati disegnati sul volto e a lato della testa della giovane.
Commenta l’artista Botta: «Sono certo che a compiere questo gesto sia stato qualche ragazzino annoiato, che non sapeva come occupare il suo tempo. Io mi considero un “artista da strada” e la mia arte, che tutti possono ammirare sui diversi piloni della tangenziale, qualche volta magari ha anche coperto alcune scritte o piccoli murales, che sicuramente altri avevano creato. Chi si rende responsabile di queste azioni l non ha certamente molto senso civico, sicuramente influenzato dai messaggi che arrivano dai social e dalla televisione, improntati solo alla violenza e all’aggressività. E qualcuno la esprime così: trovando un muro si sente libero di agire».
Sara probabilmente difficile risalire all’autore o agli autori del gesto perché la zona non dispone di quella zona non vede la presenza di telecamere.
