
CUNEO – Si è appena conclusa la campagna straordinaria di vigilanza nel settore agricolo per il contrasto al fenomeno del “caporalato” realizzata dall’arma dei Carabinieri a livello nazionale.
Nel territorio della provincia di Cuneo vi hanno partecipato militari dei comandi stazione dell’Arma territoriale, appositamente formati per l’occasione, e i militari del Nil (Nucleo Carabinieri ispettorato del lavoro di Cuneo, reparto specializzato che si occupa della vigilanza in materia di lavoro).
Metà delle aziende irregolari
In totale state controllate 10 aziende agricole di cui 5 risultate irregolari; sono stati controllati 73 lavoratori (70 di questi extracomunitari) di cui 5 occupati “in nero”, tra questi 1 era clandestino (allo stesso è stato notificato il decreto di espulsione dal territorio nazionale).
Per una azienda è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale avendo occupato personale in nero in misura superiore al 10%
In un caso è stato accertato il mancato rispetto del “protocollo rischio calore”, in particolare l’azienda trovandosi in stato di rischio “alto” per l’elevata temperatura, non rispettava l’ordinanza della Giunta Regionale del Piemonte del 01.07.2025 che prevede, tra le altre cose, per i lavoratori del settore agricolo occupati in condizioni di esposizione diretta e prolungata al sole in attività fisica intensa, il divieto di lavoro tra le 12.30 e le 16.
Sono 5 i datori di lavoro che, dalle verifiche documentali tuttora in corso, saranno sanzionati per irregolarità quali lavoro nero, pagamenti di retribuzioni con strumenti non tracciabili, orari di lavoro superiori a quelli registrati sul Libro unico del lavoro, nonché violazioni al Tu sicurezza sul lavoro relative a omesse visite mediche per l’accertamento dell’idoneità al lavoro e omessa formazione dei lavoratori.
