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Giù le piante in via Aldo Moro. Per l’assessore, «operazioni necessarie»

La sezione albese di Italia Nostra, presieduta da Roberto Giretti, dopo l'articolo di Gazzetta d'Alba ha condiviso una nota sulla situazione

Giù le piante in via Aldo Moro. Per l'assessore, «operazioni necessarie»

di Davide Barile

ALBASono stati avviati i lavori per la riqualificazione dei giardini di corso Piave, posti tra i civici 83 e 85, e del parco Caduti di Cefalonia, tra via Aldo Moro e corso Europa: per i due interventi, l’Amministrazione comunale ha investito circa 400mila euro.

In via Aldo Moro

Con l’inizio delle opere in via Aldo Moro, la scorsa settimana sono partite anche le polemiche sui social. In particolare, l’indignazione degli utenti riguardava il taglio di alcuni alberi di alto fusto. A spiegare la situazione interviene Edoardo Fenocchio, assessore ai lavori pubblici: «Purtroppo la gente pontifica senza considerare che, dietro a simili progetti, ci sono mesi di lavoro da parte di professionisti e dei tecnici del Comune. Inoltre, le due opere erano state presentate in una riunione aperta al pubblico. Il progetto esecutivo prevede la riqualificazione dell’area e l’intervento riguarda anche le piante presenti».

E prosegue: «L’area verde di via Aldo Moro era, da tempo, usata per fini illeciti: le persone sfruttavano il fatto che, dalla strada, la visibilità fosse ridotta a causa delle alte siepi. Arbusti e cespugli, poi, permettevano di nascondersi. Ora la vegetazione arbustiva sarà sostituita con specie più adatte al luogo e le siepi avranno la sola funzione di evitare che i bambini possano scappare dall’area. Essendo uno spazio in cui sono presenti varie collinette e saliscendi, è stato necessario rimodulare la geometria del suolo. Sottoterra saranno installate delle vasche per il recupero dell’acqua: in superficie, infatti, saranno presenti dei giochi scientifici che sfrutteranno, per esempio, il principio della vite di Archimede».

Un parco urbano da rivalutare

Riguardo alle piante di alto fusto, Fenocchio conclude: «Vorrei dire che se il Comune abbatte una pianta, poi ne mette a dimora altre tre. Ci accusano di voler fare colate di cemento, ma la realtà è ben diversa: siamo pienamente consapevoli dell’importanza degli alberi per il cambiamento climatico, l’ombreggiatura e il benessere delle persone, ma si tratta di un parco urbano. Cercheremo di mantenere le piante di maggior pregio usando lo stesso ragionamento che si fa in un giardino privato. Nello specifico, per essere precisi, quelle tagliate la scorsa settimana erano già da tempo in sofferenza».

Il commento di Italia Nostra

La sezione albese di Italia Nostra, presieduta da Roberto Giretti, dopo l’articolo di Gazzetta d’Alba ha condiviso una nota sulla situazione in via Aldo Moro: «Tali opere, che fra l’altro hanno comportato l’abbattimento di alberi nel giardino pubblico, hanno suscitato polemiche che sono apparse sui social ed in organi di stampa. Nonostante sia stato effettuato da tempo un iter deliberativo negli organismi comunali ed informativo presso il competente Comitato di quartiere, alcune operazioni in atto suscitano dissenso, nonché preoccupazioni emergono per il prosieguo dell’intervento. Alcune motivazioni sugli abbattimenti effettuati di 3 vecchi carpini e di un cedro (di oltre 50 anni), per quanto in parte condivisibili se effettivamente giustificati in modo scientifico da accertate malattie congenite di quegli esemplari arborei, andrebbero notificate con modalità agevolmente accessibili. Inoltre, nei giardini pubblici andrebbero evitati eccessivi inserimenti di strutture cementizie, tali da stravolgere il carattere del tutto prevalente di area verde, che dovrebbe comunque essere davvero contingente, per la prefigurazione progettuale. In ogni caso, in generale vanno ancora sollecitate l’attenta cura e la manutenzione preventiva delle alberate pubbliche, evitando abbattimenti forse eccessivi. Si dovrebbe agire operando anche alla sostituzione con idonee essenze arboree degli alberi mancanti nelle vie cittadine (si vedano, ad esempio, i casi di corso Piave, via San Pio V, corso Nino Bixio)».

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