
VERDUNO – Fondazione Crc e Intesa Sanpaolo promuovono un intervento congiunto che mette a disposizione 3 milioni di euro per tre interventi infrastrutturali a favore dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, del Michele e Pietro Ferrero di Verduno e del Regina Montis Regalis di Mondovì. Un progetto che conferma la grande sintonia tra le due istituzioni, già sperimentata con iniziative in ambito sociale e culturale realizzate sul territorio della provincia di Cuneo.
Migliorare la scalinata verso Santa Vittoria che d’inverno congela
Attraverso un importante progetto di valorizzazione architettonica e ingegneristica, la fondazione Ospedale Alba-Bra intende supportare l’Azienda sanitaria locale Cn2 nella piena rifunzionalizzazione dell’ingresso Nord Santa Vittoria dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, in un contesto attuale che vede tale entrata attrarre sempre più flussi di arrivo dato l’affacciarsi sull’ampio parcheggio ai piedi del nosocomio.

Sviluppato in completa sintonia con lo stile architettonico moderno dell’ospedale e nel pieno rispetto dei più stringenti canoni di sostenibilità ambientale richiesti dall’ambito paesaggistico in cui la struttura è situata, il progetto consentirà di migliorare l’accoglienza verso l’utenza anche attraverso la copertura armoniosa della scalinata d’accesso e degli spazi adiacenti, a oggi inevitabilmente sottoposti alle intemperie climatiche dei mesi invernali che spesso costringono a vietare l’accesso ai pedoni. Accessibilità, inclusione, accoglienza, umanizzazione sono alla base del progetto.
Cuneo: una sala ibrida ad elevata tecnologia
I fondi erogati dagli enti bancari permetteranno di realizzare una sala ibrida di ultima generazione ad altissima tecnologia: ci penserà la fondazione Ospedale Cuneo integrando il contributo con risorse proprie, per realizzare al Santa Croce di Cuneo un investimento strategico.
La sala ibrida – o a tecnologia integrata – è un ambiente di lavoro che permette di incorporare un’area chirurgica ad alta tecnologia alle prerogative di una sala operatoria classica, per un trattamento multidisciplinare di patologie altamente complesse che unicamente un ospedale hub può garantire. La sala consente la pianificazione, tra le altre, di procedure cardiovascolari diagnostiche, interventistiche, emodinamiche, cardiochirurgiche, toraciche, neurochirurgiche spinali, urologiche.
Con 40 mila interventi chirurgici e circa 2 milioni di prestazioni ambulatoriali erogate nel 2024 anche a pazienti provenienti da fuori regione, l’Azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, con il costante supporto della fondazione Ospedale Cuneo, è fortemente convinta della necessità di dover investire nella sanità di eccellenza, per garantire trattamenti scientificamente all’avanguardia e sempre più efficaci.
Nuova Tac e auditorium a Mondovì
Nell’ospedale di Mondovì il progetto prevede due interventi: in primis, l’adozione di una seconda Tac 128 strati per incrementare l’attività ed evitare eventuali interruzioni del servizio in caso di manutenzione di quella esistente. In seconda battuta, è prevista la ristrutturazione degli attuali spazi ancora grezzi e già destinati, in sede di progetto, alla realizzazione di una sala conferenze, con l’obiettivo di sostenere i percorsi di formazione per i dirigenti medici e in generale per tutto il personale, al fine di valorizzare le professionalità presenti e garantire una crescita di competenze e conoscenze.
Entrambi gli investimenti rispondono alla necessità di garantire un positivo sviluppo delle potenzialità del Regina Montis Regalis: l’auditorium per attrarre risorse, professionalità e competenze; la Tac di ultima generazione per consentire alla struttura di mantenersi all’avanguardia con nuove tecnologie di diagnostica per immagini di alta specialità.
I commenti
Mauro Gola, presidente della fondazione Crc, dichiara: “Garantire a tutta la comunità provinciale le migliori condizioni di cura, in un dialogo costante con le istituzioni sanitarie attive sul territorio, è da sempre una delle priorità strategiche per l’azione della fondazione Crc. L’iniziativa presentata oggi, che vede la luce grazie alla collaborazione con Intesa Sanpaolo, conferma la nostra attenzione al benessere delle persone e alla loro salute, sostenendo interventi di grande valore per la crescita e l’innovazione dei tre poli ospedalieri di riferimento per la provincia di Cuneo. La sinergia con Intesa Sanpaolo, cresciuta nel corso degli anni, si conferma leva strategica per la crescita di tutta la comunità provinciale in ambito sanitario, sociale e culturale».
Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo, commenta: «Questo vero e proprio patto per il territorio di Cuneo tra Intesa Sanpaolo e fondazione Crc rinnovato oggi è la conferma di una comune visione identitaria a sostegno di due dimensioni che definiscono il livello di civiltà di un Paese, richiamate nel dettato costituzionale: l’attenzione a chi ha bisogno e la salute. Poter garantire interventi sociosanitari infrastrutturali, tecnologici e di servizio di primaria qualità, come merita il Cuneese, uno dei tessuti produttivi più dinamici in Italia, significa evitare ai pazienti e ai loro famigliari di spostarsi per motivi diagnostici e di cura. Siamo quindi orgogliosi di continuare a sostenere queste eccellenze sanitarie».
Alberto Cirio, presidente Regione Piemonte, sottolinea: «La collaborazione tra pubblico e privato non è solo un intento di buon senso, ma si sta consolidando come una buona pratica della pubblica amministrazione soprattutto quando si concretizza nella relazione con le fondazioni di origine bancaria, che restituiscono alle comunità risorse originate dai risparmi dei cittadini. I tre milioni messi oggi a disposizione da fondazione Crc e Intesa Sanpaolo sono soldi ben spesi, che si aggiungono e integrano le risorse regionali per garantire una sanità di qualità ai cittadini. Quando le istituzioni e il sistema finanziario lavorano insieme, i risultati diventano immediatamente percepibili dalle comunità locali. Questa misura in particolare ha anche un valore speciale perché oltre a esprimere l’identità del territorio restituisce alla comunità ciò che nasce dall’impegno delle persone. È un modello virtuoso che dimostra come, unendo le forze, si possano realizzare interventi concreti e di grande impatto».
