
CUNEO – È cominciato dal capoluogo della Granda, con una lunga riunione del Comitato ordine e sicurezza pubblica che si è tenuta giovedì 16 ottobre in Prefettura, il percorso di verifica sulla situazione della sicurezza urbana che il prefetto Mariano Savastano intende compiere in queste settimane.
Dopo Cuneo, una simile verifica avverrà a Bra e ad Alba.
Alla riunione, come di consueto, hanno partecipato il Questore Carmine Grassi, il Comandante provinciale dei Carabinieri Colonnello Marco Piras, il nuovo Comandante provinciale della Guardia di Finanza Andrea Alba, il Vice-commissario della Polizia locale Diego Vallinotti, la Sindaca Patrizia Manassero, insieme al Vice-sindaco Luca Serale e all’assessore Andrea Girardi.
Nel capoluogo calano i reati
La riunione si è aperta con l’esame dei dati relativi all’andamento della criminalità nei primi nove mesi di quest’anno che fa emergere un quadro in miglioramento: le relazioni del questore Carmine Grassi e del comandante dei Carabinieri Marco Piras mostrano, rispetto ai primi 9 mesi del 2024, numeri in calo in materia di reati (-17% in totale); calano i furti (-28%), come anche le rapine (-50%), le truffe e frodi informatiche (-28%), i danneggiamenti (-22%) e le violenze sessuali (-50%). A restare stabili sono i reati legati a stupefacenti ed estorsioni.
A fronte del calo dei reati, le attività investigative hanno consentito un aumento dell’individuazione e identificazione dei responsabili, molti dei quali in stato di arresto o denunciati a piede libero. Il miglioramento della situazione è emerso anche dalla relazione della Polizia locale, che segnala una riduzione degli episodi di vandalismo, rispetto ai quali tuttavia non cala l’attenzione.
Positive le ricadute legate alla riqualificazione degli spazi pubblici
Come esempio è stato citato il Movicentro di Cuneo, restituito alla piena socialità con l’apertura di un bar e con la presenza di numerosi servizi di pubblica utilità. Efficace si sta rivelando l’implementazione delle telecamere di video sorveglianza che oggi sono in totale 851 (per un totale in termini di ottiche, pari a 1.693), comprese le 113 telecamere di lettura targhe. A questo si aggiungono gli strumenti amministrativi adottati, che sostengono gli interventi di Polizia locale, e l’iter avviato della modifica del Regolamento di Polizia urbana per includere il tema della sicurezza urbana. Migliora anche il rapporto di collaborazione con i cittadini. Pregevole la presenza nei presidi mobili o distaccati delle Forze dell’ordine e della Polizia locale, e degli agenti che svolgono un servizio di prossimità e così contribuiscono ad assicurare controllo e vicinanza ai cittadini e ai commercianti. Si è condivisa una valutazione positiva anche rispetto al rapporto di collaborazione tra cittadini, Amministrazione e forze dell’ordine: lo dimostra l’aumento delle segnalazioni indicative di un atteggiamento di partecipazione attiva, contributo che facilita l’individuazione delle criticità e va nel senso di un modello di sicurezza urbana condivisa. A questo proposito, il prefetto ha espresso l’auspicio e l’appello affinché i cittadini possano rivolgersi ai Carabinieri di quartiere, alla Stazione mobile dell’Arma e alla Sezione distaccata della Polizia locale, per ogni necessità, segnalando o denunciando situazioni ritenute anomale, irregolari o che comunque generano disagio personale e sociale.
Se pure restano oggetto di particolare attenzione alcune zone, tra cui per esempio la stazione ferroviaria, corso Giolitti, i parchi cittadini, piazza Boves, largo Caraglio e alcune vie del centro storico, l’obiettivo che è emerso dal tavolo del Cosp è quello di consolidare i risultati raggiunti nel campo della prevenzione, nella consapevolezza del fatto che sono possibili margini di miglioramento. Sono state condivise alcune piste concrete di lavoro, come per esempio, l’intensificazione dell’illuminazione di alcuni spazi pubblici, la verifica dell’adeguata copertura della videosorveglianza in luoghi critici, la prosecuzione della complessa trattativa con Rfi, affinché vengano finalmente attuate le proposte relative all’edificio della stazione, la pianificazione degli interventi possibili per piazza Boves.
«Ringrazio lo sforzo che le Forze dell’ordine stanno compiendo per il controllo del territorio. Continuiamo a lavorare per migliorare i risultati e consolidare un rapporto di fiducia con i cittadini che si sta rafforzando», dice il prefetto Mariano Savastano. «In questa attenzione sta la strada per affrontare le criticità secondo il modello di sicurezza integrata che vede lavorare fianco a fianco gli attori pubblici e privati per migliorare la sicurezza, la vivibilità e la coesione sociale. Continuare nel senso della collaborazione coordinata tra Stato, Forze dell’ordine, Amministrazione, cittadini, commercianti potrà generare più sicurezza. In questo senso, è necessario che anche i titolari di servizi commerciali adottino le adeguate misure di prevenzione e protezione, come telecamere e sistemi di allarme. Alla luce del Protocollo di intesa tra Prefettura, Confcommercio e Confartigianato, sottoscritto nel giugno 2024, con opportuni incontri, lavoreremo per affrontare questi aspetti. Da parte mia, in forza delle responsabilità e dell’incarico affidatomi, è fermo l’impegno per fare il possibile a beneficio della sicurezza urbana».
Anche dalla sindaca di Cuneo Patrizia Manassero parole di ringraziamento per il lavoro compiuto dalle Forze dell’ordine sul territorio e al prefetto Mariano Savastano per l’iniziativa della riunione odierna di verifica. «I dati che abbiamo ascoltato al tavolo sono incoraggianti, anche se sappiamo che ci sono situazioni che di per sé non sono reati, ma che generano insicurezza nei cittadini. Abbiamo portato da parte nostra i passi compiuti in tanti ambiti: abbiamo riferito di segnalazioni e fenomeni che osserviamo, sull’altipiano come nelle frazioni, dove il tema si sposta sulla sicurezza stradale. Sentiamo la preoccupazione di una percezione che non è in linea con i dati e ci parla di insicurezza: siamo tutti chiamati ad assumerla e a dissimularla, senza smettere di lavorare per risolvere problematiche che in alcuni casi sono estremamente complesse. Siamo convinti che il modello di sicurezza integrata, illustrata dal Prefetto, possa funzionare molto bene, perché contribuisce a promuovere e garantire ai cittadini il vivere in condizioni di sicurezza, richiedendo il contributo dei tanti attori in campo, ciascuno, secondo le proprie competenze e responsabilità».
